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Come Netflix ha cambiato il modo di guardare la tv

Come Netflix ha cambiato il modo di guardare la Tv

Come Netflix ha cambiato il modo di guardare la tv. Dal mondo offline ai servizi digitali. La storia di Netflix è la storia di un’azienda che non si è mai accontentata dei risultati raggiunti, ma ha sempre investito sul futuro. A oggi, Netflix è la più grande Internet TV del mondo. Oltre 75 milioni di abbonati in più di 190 paesi. Ogni giorno vengono viste più di 125 milioni di ore di programmi televisivi e film, serie originali, lungometraggi, documentari. A che cosa si deve un simile radioso successo?

Le origini di Netflix

Netflix nasce nel 1997 da un’idea di Reed Hastings, ingegnere informatico laureato a Stanford. L’idea nasce da un aneddoto piuttosto curioso e singolare. Il giovane Hastings era stato costretto a pagare 40 dollari di penale per aver restituito il film Apollo 13 in ritardo. Los Gatos è il luogo dove le prime radici del servizio hanno modo di svilupparsi. In origine Netflix era stato concepito come servizio per il noleggio di DVD, VHS e videogiochi tramite posta. Era sufficiente collegarsi al sito Internet, selezionare il film tra quelli disponibili e attendere l’arrivo del prodotto via posta. Sei dollari era il prezzo del servizio, spese di spedizione comprese. Tuttavia, questa prima formula non si dimostrò particolarmente di successo. Per questo motivo Hastings decise di pensare a una formula diversa: offrire un abbonamento mensile senza limiti. Gli utenti potevano selezionare tre titoli in totale, riceverli via posta, resituirli e riceverne altri, purché tre alla volta. Fu proprio questa nuova formula che permise al progetto Netflix di godere di una rapida ascesa. Nel 2005 il servizio spediva un milione di DVD al giorno; nel 2009 il catalogo ammontava a 100 mila titoli solo su DVD e il numero di abbonati era superiore ai 10 milioni. Ben presto Reed Hastings decise di investire nella produzione originale di serie tv e film. È la volta di House of Cards, uscita nel marzo del 2011, serie tv che racconta tafferugli e intrighi in seno alla politica americana. La serie è basata sull’omonima trilogia dello scrittore inglese Michael Dobbs. Gli episodi della prima serie vennero rilasciati nel febbraio 2013 sulla piattaforma onlie di Netflix. La serie ottenne un successo talmente elevato che venne venduta in tutto il mondo aggiudicandosi diversi Golden Globe. La produzione di contenuti originali sarebbe divenuta una costante fino a oggi.

Come Netflix ha cambiato il modo di guardare la TV

Nel 2007 il team di Netflix ebbe un’idea ingegnosa. Perché non fornire un abbonamento mensile di streaming video? Poter guardare online sul sito della piattaforma tutti i film e le serie tv che si vuole senza limite alcuno. La rivoluzione sarebbe cominciata di lì a poco. Adesso Netflix è la Internet TV più grande del mondo. Reed Hastings ha sempre avuto le idee chiare in proposito. Il mercato dei DVD era destinato a tramontare, soppiantato dallo sviluppo sempre più diffuso e massiccio delle tecnologie digitali. Lo stesso nome “Netflix” testimonia una serrata e tenace volontà di spostare la fruizione dei contenuti sulla rete e usufruire dei tanti vantaggi e benefici che il Web è in grado di offrire.

Online vs offline: il caso Netflix- Blockbuster

Il colosso Blockbuster, nel 2000, rifiutò di acquistare per 50 milioni di dollari la neonata Netflix. Dopo quindici anni Neftlix vanta quasi settanta milioni di abbonati. Blockbuster, dal canto suo, ha dichiarato fallimento nel 2013. L’era dell’affitto fisico delle videocassette e dei dvd non poteva che giungere al termine. Ed è significativo che ad accusare il colpo sia stata una delle maggiori espressioni del videonoleggio. Blockbuster, nel 2004, era attiva con circa 9000 punti vendita. Ma già all’epoca la domanda dei consumatori cominciava a muoversi verso la distribuzione digitale dell’intrattenimento video. Netflix non fece altro che capitalizzare l’intuizione generale, e agì di conseguenza: streaming, download e tv on demand erano parole chiave a portata dei palati di milioni e milioni di persone.

Il modello di business di Netflix

Ciò che contraddistingue l’approccio di Reed Hastings e del suo team da quello di tanti altri imprenditori e aziende, è l’aver saputo tenere conto delle dinamiche di mercato e di come il mondo stesse progredendo, e verso quale direzione. Consapevoli che sempre più consumatori domandavano l’accesso a servizi su cellulari, tablet e devices connessi alla rete, Hastings e soci si impegnarono a fondo per creare una piattaforma che potesse soddisfare le esigenze e le brame di tutti nella maniera più efficace e innovativa possibile. E come funziona la piattaforma? Gli abbonati possono guardare tutto ciò che vogliono in qualsiasi momento, ovunque e su un’ampia gamma di dispositivi compatibili, basta che abbiano uno schermo e una connessione a internet. I programmi si possono guardare, interrompere, riprendere, velocizzare a piacimento, senza interruzioni pubblicitarie né oneri economici di sorta. È sufficiente l’abbonamento mensile.

Investire sui contenuti è la chiave

Uno degli aspetti che ci preme più rimarcare ha a che fare con la qualità che il servizio propone agli utenti. Le serie Tv che vengono rilasciate a cadenza quasi settimanale sono caratterizzate da una cura dei dettagli che sfiora l’eccellenza. Uno dei maggiori meriti dell’azienda capitanata da Hastings è stato di aver compreso quanto avere contenuti di qualità, alla fine, sia necessario per evolvere il proprio business. Difatti quest’anno, Netflix intende impiegare 2 miliardi di dollari del proprio budget per la produzione di contenuti originali. Si tratta di un investimento massivo e imponente.

L’approccio lavorativo rivoluzionario di Netflix

Particolarmente interessante appare anche l’approccio che l’azienda intrattiene con i suoi dipendenti. A differenza della maggior parte delle grandi aziende, infatti, Netflix conferisce ai suoi impiegati la massima libertà di azione. Essi possono correre rischi e proporre idee innovative in totale disinvoltura. Naturalmente, ci si aspetta che i dipendenti lavorino ad altissimi livelli, pena l’inevitabile licenziamento. Lou Shipley, leader della Black Duck Software di Boston, ha riassunto esemplarmente la politica in seno all’azienda di Hastings: “Assumi i migliori, chiarisci quali sono gli obiettivi generali e lascia che lavorino liberamente”. Niente straordinari incoraggiati, per un’idea del lavoro che premia la qualità sulla quantità. Lavorare il giusto ottenendo risultati ottimali è uno dei motivi che possono portare a un aumento. E forse è proprio questo principio innovativo e originale che ha permesso Netflix di passare da semplice azienda di spedizione DVD a una delle più grandi società di servizi streaming, colossale oltre ogni misura e destinata a diventare ancora più imponente. Non dimentichiamo inoltre che alcuni big player del mercato internazionale come Richard Branson, fondatore della Virgin e di HubSpot, hanno cambiato il proprio approccio ispirandosi al modello Netflix. Ma questa sarà un’altra storia.

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Manager eclettico, dopo 15 anni di consulenza IT in Italia e all’estero per importanti aziende italiane e multinazionali, fonda la web agency Jusan Network. La storia della Jusan Network inizia nel 2005 con un’ampia visione strategica nel campo del IT e della Digital Transformation. Nel corso degli anni si è sempre più focalizzata nello sviluppo di e-commerce e nella comunicazione digitale diventando un punto di riferimento importante per Istituzioni Nazionali e Internazionali, Enti Governativi e multinazionali. Oggi all’avanguardia anche per quanto riguarda discipline come Graphic Design, Branding, Web Marketing, Social Media Marketing, Content Marketing, sviluppo e strategie SEO, formazione e organizzazione d’eventi. Insieme a EcommerceDay e EcommerceGuru, l’innovativo magazine online dedicato al commercio elettronico, punto di riferimento importante per chi vuole dedicarsi alla vendita online, Samuele Camatari crea l’Accademia dell’eCommerce, una scuola che offre numerosi corsi di formazione sul web marketing e sulla vendita online. Samuele Camatari è Presidente Turinin, docente IED, Enaip e formatore del top management di importanti aziende italiane.