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Influencer marketing? Sì, a patto di farlo bene

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L’influencer marketing è una strategia che può ancora funzionare. Solo, devi badare a non commettere certi errori potenzialmente fatali per il tuo business.

Influencer marketing? Sì, a patto di farlo bene

Chi l’ha detto che l’influencer marketing è morto? Tutt’altro, non è mai stato più in forma di così. Ancora oggi è una delle strategie marketing più in rapida crescita. Nel solo 2018 i contenuti promossi dagli influencer hanno generato un ritorno sull’investimento 11 volte superiore per coloro che hanno scelto di avvalersi del loro ausilio. E ora chiunque collabori con un influencer non ha certo remore ad attestarne l’importanza.

È chiaro però che come tutte le strategie online anche l’influencer marketing può anche portare a risultati poco concreti, se usato con poca cognizione.

Ecco allora alcune trappole da evitare quando scegli di sfruttare il supporto di un influencer.

Influencer marketing significa creare partnership autentiche, se non lo sono… scappa via!

Non sono pochi i casi di influencer che abbiano pubblicato contenuti anche diversi tra loro, eludendo il core business del brand cui erano legati. È già capitato di lavorare con influencer che passavano con disinvoltura dal travel al fashion ai prodotti cosmetici. Millantare di promuovere ogni genere di settore equivale a non promuoverne nessuno. E i consumatori lo sanno e si guardano bene dal supportare brand che cooperano con influencer inautentici. Se devi stringere una partnership con un influencer, chiarisci subito qual è il focus su cui concentrare le sue energie di sponsorizzazione.

Fidarsi di influencer che non sono tali

Non basta avere un vasto seguito per potersi proclamare il re degli influencer. Avere 10mila o 100mila seguaci è poco meno di zero, se l’interazione tra loro e l’influencer stenta a decollare o è del tutto assente. Non c’è da stupirsi che Instagram abbia occultato di recente il numero dei Mi piace alle fotografie. Se non c’è comunicazione o se i contenuti sono di scarsa qualità, è meglio passare ad altri tipi di strategie.

Tenersi un influencer che rovina la tua reputation

Nel contratto di collaborazione con un influencer dovresti aggiungere una sorta di clausola volta a proteggere la tua reputazione. È infatti più volte capitato che un influencer facesse qualcosa che andasse contro la vision del brand. Il risultato? Un disastro dal punto di vista comunicativo. E non conta il fatto che l’influencer avesse a disposizione un bacino di followers di quasi un milione di contatti.

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Manager eclettico, dopo 15 anni di consulenza IT in Italia e all’estero per importanti aziende italiane e multinazionali, fonda la web agency Jusan Network. La storia della Jusan Network inizia nel 2005 con un’ampia visione strategica nel campo del IT e della Digital Transformation. Nel corso degli anni si è sempre più focalizzata nello sviluppo di e-commerce e nella comunicazione digitale diventando un punto di riferimento importante per Istituzioni Nazionali e Internazionali, Enti Governativi e multinazionali. Oggi all’avanguardia anche per quanto riguarda discipline come Graphic Design, Branding, Web Marketing, Social Media Marketing, Content Marketing, sviluppo e strategie SEO, formazione e organizzazione d’eventi. Insieme a EcommerceDay e EcommerceGuru, l’innovativo magazine online dedicato al commercio elettronico, punto di riferimento importante per chi vuole dedicarsi alla vendita online, Samuele Camatari crea l’Accademia dell’eCommerce, una scuola che offre numerosi corsi di formazione sul web marketing e sulla vendita online. Samuele Camatari è Presidente Turinin, docente IED, Enaip e formatore del top management di importanti aziende italiane.