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Informazioni legali negli ecommerce: gli errori più comuni dei venditori italiani e strategie per evitarli

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Informazioni Legali Ecommerce: vi siete mai fermati a pensare all´importanza delle informazioni legali contenute nel vostro negozio online? 

In questo articolo, Elisa Ceciliati, Esperta legale Trusted Shops, ci illustrerà i temi più ricorrenti e gli errori più frequenti che ogni venditore online dovrebbe aver ben presente.

INFORMAZIONI LEGALI

Le informazioni legali ecommerce sono indispensabili per riconoscere esattamente chi si trova dietro la pagina web e sono da intendersi come il biglietto da visita del venditore online, il suo volto virtuale. L´importanza commerciale di una presentazione chiara del venditore nel sito web è palese: se il consumatore può crearsi un´idea precisa sull´identità della sua controparte contrattuale, la sua fiducia nella sicurezza del sito e nella professionalità che si può aspettare nella vendita  crescono immediatamente. E la fiducia, nel settore e-commerce, fa spesso la differenza tra un ordine portato a termine e un carrello abbandonato.

Le fonti giuridiche a riguardo sono chiare: le informazioni necessarie all´identificazione del venditore sono il nome e la denominazione sociale dell´impresa, la sua sede legale, recapiti telefonici e un’ e-mail per assicurare un contatto diretto e immediato con il venditore, nonché la sua partita IVA e il numero di iscrizione al registro delle imprese. In casi specifici dovranno esser pubblicate anche informazioni sulla composizione sociale e sul capitale versato.

INFORMATIVA SULLA PRIVACY

I dati personali possono esser raccolti ed elaborati solo nel caso in cui ciò sia previsto dalla legge; o se per il loro trattamento sia stato raccolto il consenso esplicito e libero dell’utente.

La questione del consenso alla raccolta e trattamento dei propri dati personali è delicata. Normalmente, se il venditore fa compilare il formulario con dati come nome e cognome, indirizzo, numero di telefono e indirizzo e-mail per la sola esecuzione del contratto di vendita (e quindi prevedendo la comunicazione dei dati stessi a quella stretta cerchia di soggetti coinvolti), il punto non risulta molto problematico. In questo caso è infatti sufficiente l´indicazione generica di tali trattamenti e dei soggetti che sono coinvolti.

Altra questione si ha però nel caso in cui i dati siano utilizzati per comunicazioni commerciali. In questo caso la legge prevede che l´utente non solo sia informato a riguardo, ma anche che dia il proprio consenso esplicito libero e scritto al trattamento a questi fini. Tale consenso deve essere raccolto attraverso un check-box normalmente indicato con una breve dicitura “desidero abbonarmi alla Newsletter” e che risulti non preselezionato.

IL DIRITTO DI RECESSO

Questo è il punto focale della normativa sui contratti a distanza, data la problematica posizione del consumatore nei contratti online. La legge prevede un periodo di ripensamento di dieci giorni lavorativi, a partire dalla conclusione del contratto (in caso di servizi); o dalla consegna della merce, qualora si siano soddisfatti gli obblighi informativi. La dichiarazione di volontà del consumatore dovrà esser resa nota attraverso una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno e spedita all´indirizzo indicato nell´informativa sul recesso; o attraverso e-mail o formulari informatici (sempre se confermata nelle ventiquattro ore successive da raccomandata).

Spesso si dimentica anche tutto ciò che concerne le tempistiche; ovvero il venditore deve informare sulle tempistiche della restituzione degli importi pagati; secondo la legge deve avvenire entro 30 giorni dal momento in cui si è venuti a conoscenza della dichiarazione di recesso.

Questi e molti altri aspetti vengono presi in considerazione nel procedimento di certificazione Trusted Shops; questo vi aiuta a fornire testi legali completi, informativi e al passo con le sempre più frequenti novità legislative del settore e-commerce.

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