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Amazon lancia Product Opportunity Explorer per aiutare i venditori

product opportunity explorer
La novità di Amazon è Product Opportunity Explorer

La novità di Amazon nasce come aiuto alle terze parti. Product Opportunity Explorer fornisce ai venditori informazioni dettagliate su ciò che i clienti cercano, dove fanno clic, cosa acquistano. Presenta anche la cronologia delle vendite, le tendenze dei prezzi e molto altro ancora.

Product Opportunity Explorer

Durante l’Amazon Accelerate, la consueta conferenza annuale di Amazon durante la quale il colosso e-commerce presenta novità e progressi ai venditori presenti nella piattaforma. Presentato al pubblico come Product Opportunity Explorer, lo strumento si mostra come ausilio ai venditori per identificare opportunità, lanciare nuovi prodotti e soddisfare necessità. Amazon permetterà di scoprire cosa i clienti cercano, dove cliccano e cosa comprano, ma soprattutto cosa non stanno comprando e di conseguenza cosa non è di tendenza.

Lo strumento consentirà di individuare nuove nicchie di mercato, lo storico delle vendite e il trend dei prezzi.

L’estensione sarà in beta sino alla fine del 2022, quando poi verrà messa a disposizione di tutti gli utenti.

Product Opportunity Explorer è pensato per la ricerca e lo sviluppo del prodotto. I venditori saranno in possesso di dati per comprendere le potenzialità di un prodotto all’interno della piattaforma.

Perplessità

I dati forniti dalla nuova estensione, seconda la critica, potrebbero portare numerose conseguenze sulle tendenze di vendita e, indubbiamente, non tutte positive.

Anzitutto si è parlato della possibilità di un catalogo di prodotti copiati e indiscutibilmente simili tra di loro. Se i venditori saranno in possesso di informazioni che li indirizzano verso un prodotto piuttosto che un altro, è chiaro che tutti quelli in possesso di tali dati saranno spinti a proporre quello stesso prodotto.

In merito Amazon nei giorni scorsi è stata vittima di polemiche in seguito a un reportage di Reuters. L’agenzia di stampa britannica l’ha accusata di modificare i risultati di ricerca e copiare i prodotti. Nello specifico si dice che abbia alterato l’algoritmo di ricerca basandosi sull’ASIN, al fine di spingere in alto i propri prodotti a scapito degli altri.

Amazon ha ovviamente respinto le accuse, evidenziando l’infondatezza delle accuse.

Un altro dubbio sorge in merito alla possibilità che insieme alle tendenze di dati relative al prodotto, Amazon voglia fornire informazioni anche sui marchi e i brand più venduti. Tuttavia a The Verge,ha voluto chiarire che il nuovo tool non darà informazioni riguardo le performance di specifici brand, ma si limiterà a fornire una panoramica sui prodotti, evidenziando cosa gli utenti cercano, ma non trovano.

È comunque evidente la voglia e la tendenza di Amazon a investire nel settore delle vendite. Lo scorso anno 18 miliardi di dollari sono stati destinati alla logistica, strumenti, servizi e programmi per aiutare i venditori. Gli utenti di Seller Central hanno creato circa 1,8 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti, gestendo e operando con attività legate ad Amazon.

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