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La comunicazione Brain-friendly, cos’è e perchè è importante?

La comunicazione brain friendly
La comunicazione brain friendly

La comunicazione Brain-Friendly mira a snellire e semplificare tutti i processi cognitivi necessari per la comprensione dei messaggi; il neuromarketing ne studia caratteristiche e applicazioni. A tal proposito due stimati professionisti e studiosi di fama internazionale, Liraz Margalit e Crawford Hollingworth, forniscono il loro apporto in proposito, rispondendo allo staff di CERTAMENTE esponendo l’esito di alcuni studi scientifici condotti in merito. Ma partiamo dall’inizio, prestando attenzione all’etimologia della parola comunicazione.

La parola comunicazione deriva dall’unione delle parole latine: cum + munico che significano “legare, mettere insieme”. Comunicare pertanto, significa trasmettere un messaggio da un interlocutore a un altro instaurando una relazione, un’interazione. Tale messaggio poi, va interpretato e compreso dal ricevente, sperando che il mittente sia riuscito nell’intenzione corretta.

I processi di elaborazione e trasmissione del messaggio prima, e di ricezione e comprensione poi, sono diversi a seconda degli interlocutori e dell’intento della comunicazione. È doveroso distinguere il processo comunicativo a seconda che questo avvenga tra due o più persone, all’interno di un’azienda, che occorra per la diffusione di un servizio o che lo metta in atto un brand per promuoversi. Nonostante l’intenzione primaria sia sempre quella che il ricevente comprenda il messaggio correttamente, sono differenti le dinamiche coinvolte.

Il neuromarketing applicato alla creatività pubblicitaria e la comunicazione brain-friendly alla quinta edizione di CERTAMENTE

Il neuromarketing, branca del marketing intrecciato alle neuroscienze, si concentra espressamente sull’aspetto che riguarda i brand; sull’individuazione dei canali di comunicazione più diretti e adatti per stimolare i processi decisionali relativi a un acquisto.

Alla quinta edizione di CERTAMENTE l’attenzione sarà puntata sulle applicazioni delle neuroscienze alla creatività pubblicitaria, alla ricerca delle comunicazioni “brain friendly”, che riescano, cioè, ad essere recepite e comprese correttamente dalla mente umana.

Liraz Margalit esperta di Consumer Behaviour e Crawford Hollingworth co-fondatore di The Behavioural Architects dicono la loro sulla comunicazione brain-friendly

A tal proposito due relatori di spicco del panorama internazionale che interverranno all’evento di CERTAMENTE, hanno dato il loro contributo in merito. Entrambi gli studiosi, forti del loro background conoscitivo e professionale, hanno risposto alla domanda: “Nella tua esperienza, qual è la giusta formula per realizzare un brand, una comunicazione o un servizio che sia vicino alle persone e “brain-friendly”?

Liraz Margalit

Liraz Margalit Digital Psychologist, Keynote Speaker ed esperta di Consumer Behaviour israeliana, ha affermato: “Ci piace pensare di essere creature razionali. Eppure, l’80% delle decisioni che prendiamo quotidianamente sono dettate dall’inconscio. Non avete idea di quanto le nostre emozioni, i bias congnitivi e i segnali che ci manda l’ambiente intorno a noi, impattano su queste migliaia di piccole decisioni che compiamo, ogni minuto di ogni giorno. La credenza comune a proposito del design dei prodotti è quella di pensare di aver bisogno che i consumatori pensino di essere padroni delle scelte, ma la verità è l’opposto – devi “disegnare” il percorso che conduca ai tuoi obiettivi.

Per la nostra industria – continua Liraz Margalit è il consumatore ad avere il controllo. Noi sappiamo che il “digitale” ha fornito ai consumatori una grande libertà di scelta; essi possono agire e interagire nel modo che reputano più opportuno, quindi noi dobbiamo rimettere il potere nelle loro mani. Ma la realtà è che, nell’era digitale, i nostri cervelli non sono in grado di farcela. L’esplosione di siti web, prodotti, servizi, app e canali ci mette davanti a troppe decisioni. Quindi dobbiamo semplificare il tutto per i nostri consumatori applicando gli studi sulla psicologia cognitiva al pensiero umano e al potere decisionale.”

Crawford Hollingworth

Crawford Hollingworth leader thinker, co-fondatore di The Behavioural Architects ed esperto nell’applicazione delle scienze comportamentali alle strategie di marketing inglese, ha risposto: “Nelle scienze comportamentali parliamo spesso dell’idea di “facilità cognitiva”: quando per comprendere un’informazione occorre una minima capacità cognitiva, dandoci la possibilità di prendere delle decisioni con semplicità e minimo sforzo. Un esempio di ciò è il quotidiano presentarsi del temuto “termini e condizioni”. La maggior parte delle persone non legge i termini né le condizioni, anche se sappiamo che contengono importanti informazioni che mettono il consumatore a rischio qualora non le conoscesse.

Sempre di più – afferma Crawford Hollingworth le aziende stesse si stanno assumendo la responsabilità di assicurarsi che quelle piccole scritte siano lette e che i consumatori siano effettivamente al corrente di quanto contengono. Le scienze comportamentali posso aiutare a generare la “facilità cognitiva” che serve perché accada quanto prima detto. Tecniche come spezzettare informazioni, rendere visibili i punti più importanti, usare ritmi naturali per trasmettere elementi quali numeri e immagini e strutturare il linguaggio in maniera oculata, possono essere molto utili per la comprensione. Non c’è necessariamente un approccio “uguale per tutti” valido per qualsiasi brand, comunicazione o servizio perché il ruolo principale spetta sempre al contesto.

Ad ogni modo – conclude Crawford Hollingworth nonostante si tratti di una grande sfida, le scienze comportamentali ci forniscono strutture e teorie per rendere tali approcci più “brain-friendly”, strutturandoli per stimolare i circuiti del cervello o essere più favorevoli con essi.”

CERTAMENTE, 12 febbraio 2020

CERTAMENTE è il più autorevole convegno italiano dedicato al tema delle scienze comportamentali applicate al campo della creatività e del business. Giunto alla sua quinta edizione, quest’anno tratterà le tematiche più rilevanti e innovative nel campo delle neuroscienze applicate al marketing e ospiterà innumerevoli relatori illustri di fama nazionale e internazionale.

Organizzatore dell’evento è l’agenzia di comunicazione OTTOSUNOVE membro di NMSBA (Neuromarketing Science & Business Association).

L’evento si terrà domani 12 febbraio, a Le Village by Crédit Agricole di Milano. Il convegno potrà ospitare un numero ristretto di partecipanti e restano ancora poche ore per provare a parteciparvi. Prenota qui il tuo posto (se ancora disponibili).

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Manager eclettico, dopo 15 anni di consulenza IT in Italia e all’estero per importanti aziende italiane e multinazionali, fonda la web agency Jusan Network. La storia della Jusan Network inizia nel 2005 con un’ampia visione strategica nel campo del IT e della Digital Transformation. Nel corso degli anni si è sempre più focalizzata nello sviluppo di e-commerce e nella comunicazione digitale diventando un punto di riferimento importante per Istituzioni Nazionali e Internazionali, Enti Governativi e multinazionali. Oggi all’avanguardia anche per quanto riguarda discipline come Graphic Design, Branding, Web Marketing, Social Media Marketing, Content Marketing, sviluppo e strategie SEO, formazione e organizzazione d’eventi. Insieme a EcommerceDay e EcommerceGuru, l’innovativo magazine online dedicato al commercio elettronico, punto di riferimento importante per chi vuole dedicarsi alla vendita online, Samuele Camatari crea l’Accademia dell’eCommerce, una scuola che offre numerosi corsi di formazione sul web marketing e sulla vendita online. Samuele Camatari è Presidente Turinin, docente IED, Enaip e formatore del top management di importanti aziende italiane.