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AMC fa da apripista e permette i pagamenti con le criptovalute al cinema

Bitcoin
AMC accetta i pagamenti in criptovalute

AMC Entertainment ha dichiarato che entro la fine del 2021 accetterà pagamenti in criptovalute per i biglietti del cinema acquistati online.

La decisione di AMC

AMC Entertainment è la catena di cinema americana leader del settore. Fondata nel 1920 detiene la maggiore parte di mercato teatrale statunitense.

Nel 2016, con l’acquisizione di Odeon, Uci e Carmike Cinemas, ha ottenuto il primato come più grande catena di cinema di tutto il mondo, contando più di 2800 schermi in Europa e quasi 8000 negli Stati Uniti.

Complice l’incremento dei pagamenti online, il colosso americano aveva già preannunciato ad agosto di quest’anno l’intenzione di far entrare il gruppo nel mondo delle criptovalute, accettando pagamenti in Bitcoin.

Leggi anche: Bitcoin: moneta virtuale del futuro o possibile abbaglio?

In seguito al report di agosto il titolo azionario AMC era cresciuto di circa di 3 punti percentuali, sebbene lo scorso lunedì si sia registrato un calo non preoccupante (ad oggi il prezzo pare essere di 46 dollari, contro i 60 di metà giugno).

Con la dichiarazione del 16 settembre ha esteso la decisione includendo Ethereum, Litecoin e Bitcoin Cash.

La più grande catena di cinema americana ha innovato il mondo dello spettacolo con l’annuncio del CEO Adam Aron che si dice entusiasta.

Le conseguenze dell’utilizzo delle criptovalute

Appare evidente la volontà del CEO di partecipare attivamente all’adozione in massa del Bitcoin e di altre Crypto.

AMC vuole seguire i grandi business che sono proiettati verso il lancio di un reparto crypto, dovendo però fare i conti con le oscillazioni e l’incertezza che caratterizza l’universo delle monete digitali.

Nonostante questo appaia come un passo importante verso la diffusione delle criptomonete, vi sono altre problematiche da considerare, oltre quelle meramente azionarie.

Vi sono degli impatti sia ambientali sia relativi alla fattibilità di un reale uso quotidiano quando si tratta di criptomonete.

All’inizio dell’anno anche la Tesla Inc. si era mossa verso questa direzione. A maggio la rotta viene improvvisamente invertita, dopo la decisione del CEO Elon Musk che aveva sollevato preoccupazioni sugli effetti del mining di criptovalute sull’utilizzo di energia.

Si stima che durante il processo di estrazione delle criptovalute si consumino annualmente circa 120 terawattora, paragonabile al fabbisogno medio annuo di una nazione di medie dimensioni.

In relazione al loro uso sebbene le persone acquistino Bitcoin anche in grandi quantità, non lo fanno con l’intento di spenderli.

Gli analisti non la ritengono ancora una valuta consolidata, quanto una sorta di investimento per il futuro.

A dispetto di ciò sempre più business stanno considerando l’idea di seguire i passi di AMC. Basti pensare che l’El Salvador, il paese dell’america centrale, ha adottato il Bitcoin come moneta ufficiale, segno che è inevitabile una presa di direzione verso le realtà crypto.

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