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Truffe: perché i consumatori cadono nella trappola

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Tra le altre ragioni, i consumatori riportano soltanto il 7% delle truffe subite online
Si avvicina la stagione delle frodi. Mentre i consumatori si preparano a fare shopping di massa online, i truffatori stanno aumentando gli sforzi sui loro siti web. La Ecommerce Foundation ha effettuato un sondaggio tra 5200 consumatori provenienti da 42 paesi per comprendere meglio chi viene truffato e perchè.

I consumatori subiscono 55 tentativi di frode ogni anno

Il 72% dei partecipanti al sondaggio afferma di essere stato avvicinato da almeno un truffatore nell’anno precedente. Il numero di tentativi di approccio finalizzato alla truffa è rimasto stabile a confronto con l’anno precedente, con il 23% di coloro che hanno risposto che afferma di essere stato approcciato meno volte. Tuttavia il consumatore medio è approcciato 55 volte l’anno da un truffatore.
Le truffe più popolari sono i tentativi di furto delle informazioni personali (15%), vincite inaspettate (15%) e truffe relative all’acquisto e alla vendita online (14%).


Figura : Nell’ultimo anno, quante volte siete stati avvicinati e per quale tipo di truffa?
Il numero di tentativi di truffa varia molto di paese in paese. La Nigeria e il Sud Africa soffrono maggiormente con l’82% dei partecipanti provenienti da questi paesi che affermano di aver subito almeno un tentativo di furto nell’ultimo anno. Altri paesi con numeri simili sono gli Stati Uniti (81%), l’Australia e il Canada (79%) e lo UK (72%). In contrasto solo il 59% dei partecipanti Spagnoli e il 55% di quelli dell’India, hanno affermato di aver subito una truffa.

Consumatori super confidenti, ma il 73% è comunque caduto vittima

La maggior parte dei consumatori (75%) si sente molto confidente di poter riconoscere una truffa. Le persone con una Laurea (79%) o un Master (78%) in generale si sentono più fiduciose delle persone senza un’educazione (66%) o di quelle con un’educazione minima (55%).


Figura 2: % di persone che sono cadute in una truffa / livello dell’educazione
Tuttavia , tra quelli che hanno dichiarato essere stati avvicinati per una truffa, il 73% afferma di essere caduto in una frode almeno una volta nell’ultimo anno, con il 46% di essi che ha riporta una perdita di denaro e il 20% una perdita di dettagli personali. Il 17% delle persone intervistate sono state attirate nella truffa ma non hanno subito alcuna perdita.
È interessante notare che le persone con un’educazione più alta (PhD, Master o Laurea) riferiscono di essere stati truffati maggiormente rispetto alle persone con un’educazione inferiore. Il 53% di coloro che hanno un PhD ha riferito di aver perso denaro o altri asset a causa di un truffatore. Solo il 34% delle persone senza un’educazione più alta, tra quelli che hanno risposto, affermano di essere stati truffati.

“Sono un ricercatore, non cado nelle truffe.”
Tuttavia è vero l’opposto. Le persone con un’educazione più alta vengono truffate più spesso.

L’esperienza accumulata nello shopping online ha un forte impatto sulla vulnerabilità nei confronti delle truffe: coloro che hanno poca o nessuna esperienza dello shopping online tendono a cadere in una truffa più facilmente (51%) rispetto a quelli che fanno shopping online ogni settimana o su base mensile (25%).
Riteniamo invece che la capacità di imparare e adattarsi non abbia un grande impatto. I consumatori che vengono truffati sono solamente leggermente meno sicuri di poter identificare un’altra truffa, rispetto a quelli che non sono mai stati truffati prima.

Perchè crediamo alle truffe?

Anche se i partecipanti pensano di essere molto bravi a identificare una truffa, la realtà dimostra l’opposto. Il 50% di coloro che sono caduti in una truffa non l’hanno identificata fino a quando non è stato troppo tardi e il 30% cita anche una mancanza di conoscenza dell’ambito come ragione principale per la quale sono caduti nella truffa.
Tuttavia ci piace anche scommettere: il 21% ha dichiarato di essere stato attirato dalla promessa di denaro e, anche se sospettava una truffa, ha deciso di rischiare.


Figura 3: Quali sono state le cause principali per le quali siete caduti in una truffa?
Un’altra ragione citata è che i consumatori non fanno abbastanza ricerca prima di comprare da un nuovo negozio online. L’evitare di leggere i testi a caratteri piccoli, di controllare le recensioni o l’agire semplicemente d’impulso sono elementi citati frequentemente.
Le persone sopra i 65 sono specialmente vulnerabili perché non riescono ad identificare una truffa prima che sia troppo tardi. I giovani sono più pronti a correre dei rischi e, anche se sospettano una truffa, continuano lo stesso. Lo stesso si applica alle persone con un reddito superiore ai $ 50.000.

“Pensavo che fosse affidabile perchè l’ho visto in un’inserzione su Facebook.”

Infine i partecipanti dichiarano che riconoscere una truffa risulta difficile. I partecipanti considerano legittime le inserzioni pubblicitarie che vedono su Facebook, Pinterest, e Google. I truffatori stanno diventando gradualmente più professionali e anche gli esperti trovano difficile riconoscere delle email contraffatte di PayPal o DHL, documenti falsi di compagnie e ID.

L’impatto delle truffe

La somma media persa tra i partecipanti Americani è di $ 1000. Anche se la maggior parte delle persone perde cifre relativamente basse, il numero di investimenti e di truffe “romantiche” aumenta significativamente la media. Alcuni dei partecipanti affermano di aver perso fino a parecchie centinaia di migliaia di dollari in schemi basati sulle cryptocurrencies.
Gli uomini (40%) sono più propensi a perdere denaro rispetto alle donne (32%). Quando gli uomini americani perdono denaro, perdono circa 3 volte il quantitativo perso mediamente dalle Donne.
L’impatto del subire una truffa è significativo. Le persone provenienti da paesi come Nigeria, Colombia e Kenya perdono denaro più spesso, seguiti da Australia e successivamente da Brasile, italia, Messico e Spagna.
L’impatto emotivo e sociale può tuttavia essere ancora più significativo delle cifre perse. Le persone truffate affermano di aver perso fiducia in sé stessi e negli altri. Le truffe possono portare a crisi familiari e anche alla fine di matrimoni.

“Questa truffa ha distrutto il mio matrimonio.”

Le persone cercano spesso di controbattere, tentando di truffare il truffatore, rivelando la sua identità o semplicemente facendosi una risata portandolo all’esasperazione.

Come possiamo combattere le truffe?

Il 40% di coloro che sono stati avvicinati da un truffatore non hanno mai segnalato il crimine. Mentre in media ogni partecipante ha ricevuto 55 tentativi di frode all’anno, il 18 ne ha riportato solo 1, l’11% 2 e il 6% 3 truffe. In totale solo il 7% dei tentativi di truffa viene segnalato.



Figura 4: Quale delle seguenti ragioni descrive il motivo per cui non avete segnalato la truffa?
La ragione principale del perché i clienti non segnalano le truffe è che non sanno a chi segnalarle (45%). Un’altra ragione chiave è che secondo loro non farebbe la differenza (23%) o perchè è troppo complicato (22%).
Più della metà dei partecipanti crede che il modo migliore per combattere una truffa sia di bloccare i truffatori sui social media e su internet (55%). Metà dei consumatori pensa anche che i truffatori dovrebbero essere perseguiti più severamente e che dovrebbe essere organizzata una singola organizzazione per segnalare e combattere le truffe (32%). Anche educare i consumatori maggiormente è ritenuto essere un modo efficace per ridurre il numero delle truffe (46%).
Il 41% dei partecipanti crede che le agenzie per la protezione dei consumatori dovrebbero prendere le redini della lotta alle truffe, tuttavia i consumatori ritengono anche che dovrebbero essere responsabili in prima persona (35%). Altri tipi di organizzazioni che i consumatori ritengono debbano prendersi la responsabilità della lotta ai truffatori sono: i servizi a pagamento (35%), i governi (34%) e le compagnie delle carte di credito (31%). È interessante notare che la Polizia (20%) e l’Interpol/Europol vengono nominati meno spesso (19%).

Le truffe sono globali, quindi richiedono un approccio globale

Lo studio mostra che tutti possiamo cadere in una truffa, non importa l’età, il genere, il livello di educazione, il reddito o il paese di residenza. L’avidità, ma ancora di più la mancanza di educazione, sembra essere la ragione principale per cui i consumatori cadono nelle truffe.
I consumatori sono alla ricerca di un’istituzione centrale per segnalare e combattere le truffe online a livello globale. Le agenzie di protezione dei consumatori vengono viste come entità che dovrebbero guidare questo sforzo ma i consumatori ritengono che anche esse debbano prendersi maggiori responsabilità.
 

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Manager eclettico, dopo 15 anni di consulenza IT in Italia e all’estero per importanti aziende italiane e multinazionali, fonda la web agency Jusan Network. La storia della Jusan Network inizia nel 2005 con un’ampia visione strategica nel campo del IT e della Digital Transformation. Nel corso degli anni si è sempre più focalizzata nello sviluppo di e-commerce e nella comunicazione digitale diventando un punto di riferimento importante per Istituzioni Nazionali e Internazionali, Enti Governativi e multinazionali. Oggi all’avanguardia anche per quanto riguarda discipline come Graphic Design, Branding, Web Marketing, Social Media Marketing, Content Marketing, sviluppo e strategie SEO, formazione e organizzazione d’eventi. Insieme a EcommerceDay e EcommerceGuru, l’innovativo magazine online dedicato al commercio elettronico, punto di riferimento importante per chi vuole dedicarsi alla vendita online, Samuele Camatari crea l’Accademia dell’eCommerce, una scuola che offre numerosi corsi di formazione sul web marketing e sulla vendita online. Samuele Camatari è Presidente Turinin, docente IED, Enaip e formatore del top management di importanti aziende italiane.