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EcommerceWeek, giorno 1 – VISIONE

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Comincia la cinque giorni di in-formazione sull’e-commerce e il mondo digitale. Con il tema VISIONE, la prima giornata tratta di strategie e change management.

EcommerceWeek ha scelto per la terza edizione il titolo “Tech & Humans“, per parlare di temi legati al business e al sociale con uno sguardo al rapporto fra l’uomo e la tecnologia offerta dalla digitalizzazione sempre maggiore.
Dopo i primi interventi di benvenuto che puoi recuperare qui vediamo insieme un sunto degli incontri con i relatori della prima giornata di EcommerceWeek.

Rauno De Pasquale – L’alchimia tra uomo e macchina

Rauno De Pasquale è CTO di Newesis. Il suo intervento ha toccato uno dei temi più importanti del nuovo mondo digitale: il rapporto fra l’uomo e l’intelligenza artificiale.

Si comincia con una data, il 10 febbraio 1996: per la prima volta una intelligenza artificiale, un sistema informatico di algoritmi, batte un campione di scacchi in un’attività tipica dell’intelletto umano. L’intelligenza artificiale era molto limitata, ma era anche in grado di eseguire calcoli più rapidi.

Nasce un concetto fondamentale: le macchine non sono nate per sostituirci; si parla di intelligenza aumentata o amplificata. Costruiamo dei sistemi informatici in grado di elaborare in maniera autonoma una grande mole di informazioni, in modo rapido ed efficiente per generare informazioni, ma tutto questo è al servizio di una mente umana che è al centro del processo decisionale. I sistemi informatici generano informazioni (dati personali, trend di vendita, informazioni meteo o social) poi disponibili per l’intelligenza emotiva dell’uomo che decide e crea valore al di fuori dell’informazione.

L’AI gestisce per l’essere umano attività che operano con grandi quantità di dati, ma anche attività pericolose (si pensi alla robotica). La figura umana resta al centro, e coordina il lavoro dell’AI. Sono gli essere umani a istruire le AI e confermarne il lavoro sulle risposte estrapolate dai dati.

L’AI è intelligenza aumentata, qualcosa che è al servizio dell’intelligenza umana. Quella che potrebbe nascere non è una guerra tra uomo e macchina, ma un confronto fra uomo e uomo per decidere quali sono le direzioni che le macchine devono prendere.
Come l’automobile è stata un’estensione dell’uomo, capace di farci muovere nello spazio fisico, l’intelligenza artificiale è un’estensione della nostra intelligenza che ci permette di muoverci più velocemente nello spazio dei dati e delle informazioni. 

Richard Simonin, Vice Chairman Of The Board – Al Tayer

Torna Richard Simonin, questa volta per parlare di nuove strategie per il commercio.
Con l’incertezza del momento è difficile pensare alle giuste strategie e agli obiettivi. Il consiglio è di essere reattivi e flessibili, scendere ad un livello basso per ragionare su obiettivi a breve termine, mese per mese, e poi salire sul lungo termine. Il lungo termine corrisponde alla visione che hai definito per la tua attività.

Parola chiave: umiltà.
Come la pandemia ha dimostrato, spesso i piani a lungo termine non vanno come previsto. Bisogna sapersi adattare, cambiare il piano in corsa per ripartire e restare al passo nonostante le battute di arresto. Non c’è spazio per il pessimismo, ci si muove a piccoli passi. C’è sempre la possibilità di sbagliare, quindi si deve cercare di ridurre il margine di errore. L’unica certezza è che il primo piano non sempre funziona, quindi è necessario avere un piano di riserva. Fare salti strategici e ripartire da zero aiuta a rimettere tutto in prospettiva; un piano B è meno emozionale, e per questo è più facile valutare i rischi. 

Generalmente quando si definisce la nuova strategia ci sono tre o quattro parametri che devono restare invariati rispetto al passato. Una volta stabiliti i pilastri della strategia, si lavora sulle novità e i cambiamenti. Il budget segue questo processo di analisi delle priorità.
Cambiare tutto porta sistematicamente al disastro. Il cliente non riconosce più il nuovo brand ed è disinteressato, ha bisogno di tempo per capire i cambiamenti. 

Per quanto riguarda i competitor, la migliore strategia riguarda le proprie capacità aziendali. Lavorare per migliorare le qualità comuni agli altri competitor del settore serve a diventare leader, a superarli per essere i migliori e avere successo.  Serve confrontarsi e trovare contaminazioni nella ricerca di trend che possano anticipare i competitor. 

In un team l’allineamento è tutto; si vince e si perde insieme. Spesso si tende a prediligere vecchi collaboratori fidati al posto dei nuovi membri del team con cui si lavora, ma bisogna prima essere sicuri dei punti di forza che questi possono offrire. Le qualità del team sono anche le qualità dell’azienda.

Annachiara Favretto, Senior Director of Controlling for North and Central America per Lacoste

Annachiara Favretto opera in Canada, Stati Uniti e Messico; tre realtà simili, ma molto diverse fra loro. 
Il covid ha obbligato le aziende a rivedere la maniera di fare business, di vendere. In un mondo in cui la relazione umana è stata quasi del tutto annullata, resta comunque il dovere di garantire lo scambio di prodotti, esperienze e servizi. 
Con la nuova situazione bisogna convivere, quindi c’è bisogno di una nuova maniera di fare business; una maniera anfibia, in parte digitale con l’e-commerce e in parte fisica con i negozi.  

Come porsi? Implementando ancora di più l’e-commerce, inteso come commercio di servizi e prodotti attraverso il web. Le società che sono state vincenti sono state quelle in grado di svilupparsi e implementare l’e-commerce e lo scambio virtuale. Il web deve però camminare a fianco della fisicità in un’ottica omnichannel che comprenda canali web, del negozio, distribuzione fisica.
Almeno il 30-40% del fatturato dovrà venire dall’e-commerce.

È il consumatore a determinare il successo di un prodotto, e se varrà la pena acquistarlo. Anche il prodotto migliore non avrà alcun valore davanti alla scelta del consumatore. 
Così come il consumatore è determinante per il prodotto, e quindi l’azienda, lo human capital è ancora più determinante perché le società hanno bisogno di persone per esistere, e hanno bisogno di persone in grado di trasmettere passione per i prodotti e per l’azienda stessa.
L’unione di questi fattori si ha con la comunicazione, e le società devono essere in grado di comunicare in modo adeguato con i consumatori. Le aziende mirano al guadagno, al di là della mission; la comunicazione deve andare di pari passo con l’offerta di vendita e la possibilità di vendere. 

Più un brand è strutturato e grande, più è difficile introdurre novità. Ma bisogna stare sempre all’ascolto, essere aperti ai cambiamenti per valutare le novità in un’ottica di miglioramento. 
I nuovi sistemi di pagamento devono garantire la possibilità di poter raccogliere i guadagni.
La possibilità di pagare a rate è un’opportunità per i consumatori che sono portati ad acquistare più prodotti, ma è un servizio che ha un costo che le società devono saper valutare. 

Si parla inoltre di cybersecurity, ormai fondamentale per tutte le società. Bisogna essere attenti e puntare sull’assicurazione digitale. Il rischio adesso tocca dati sensibili dei consumatori, che vanno tutelati per non compromettere l’affidabilità dell’azienda. Basta un errore per mettere a rischio il consumatore, il primo pilastro.

Manuela Vellone, Pay & Reward Co-ordinator Europe di Stella McCartney Italia

Manuela Vellone si occupa di risorse umane. Un nuovo concetto su cui è stata posta l’attenzione secondi i recenti sondaggi è quello del benessere, tema che Manuela Vellone è riuscita a trattare in modo esaustivo e attraverso più ottiche diverse.

La pandemia ha cambiato in modo violento e radicale il lavoro come si conosceva, con un rapidissimo aumento del lavoro da remoto in cui doveri domestici e lavorativi si intersecano fra loro. La mole di lavoro è aumentata e alcune aziende si sono trovate a dover ridurre il loro organico a fronte della pandemia. Per questo è importante garantire il benessere dei dipendenti attraverso le risorse umane, con piani di welfare e formazione. 
Il trend fondamentale per le aziende è saper mettere le persone al primo posto, riconoscendo e sfruttandole loro potenzialità.

Ma conoscersi è il punto di partenza di tutto, e ogni persona deve conoscere la propria potenzialità per saperla offrire correttamente. Ci vuole una piena, massima e autentica espressione della propria essenza, delle proprie competenze e delle proprie motivazioni. Se si è allineati con queste importanti caratteristiche si entra nello stato di flow.
Lo stato di flow è uno dei tipi di felicità identificato dalla psicologia positiva. Per poter vivere una condizione di benessere bisogna partire dal singolo.

Nonostante la trasformazione digitale abbia raggiunto ogni ambito della quotidianità, l’unicità e le emozioni restano alla guida degli individui. Oggi tutto è digital, ma il digital non è tutto.

Alessandro Donadio, HR Innovation Leader in EY

Autore di best seller e docente, Alessandro Donadio va a completare la visione sull’importanza dell’HR nello sviluppo aziendale.

La prima domanda da porsi è: che contesto bisogna mettere intorno alle persone perché possano dare il meglio? Un contesto di crescita e apprendimento.
La formazione è un pezzo dell’esperienza umana e dell’apprendimento; apprendere è comprendere ciò che si fa e come lo si fa.
L’imprenditore, l’amministratore delegato, il manager deve abilitare e sollecitare la risorsa ad apprendere. La formazione non deve compensare, ma deve fare parte del sistema di apprendimento. Nuovi business, nuove tecnologie, nuove sfide con i competitor sono possibili grazie all’apprendimento. 
La learning organization non ha una struttura univoca, ma si basa sullo studio dei processi di apprendimento. Ogni impresa sta nel tempo stanno dando forma alla sua learning organization. Basarsi sulla dimensione dell’apprendimento significa constatare che tutti gli strumenti sono già a disposizione dell’azienda, a partire dalle persone, dalle tecnologie, dagli spazi fisici. 

La via del futuro aziendale è quella di ibridare le organizzazioni in questo asse di presenza fisica e digitale. Le organizzazioni a prova di futuro fanno affidamento sulla loro capacità di apprendimento. Non si può determinare a priori l’azione degli altri, ma lasciare che le persone agiscano per una purpose comune. Il leader può fungere da supporto, coach, abilitatore, strumento di supporto delle azioni delle persone.

Le parole chiave del giorno 1

Sono molti i temi trattati in questa prima giornata di EcommerceWeek, e cercheremo di racchiudere i concetti più importanti in un breve elenco.

  • Ascoltare di più
  • Non avere paura della tecnologia
  • Le aziende dovranno aumentare del 30-40% il loro fatturato realizzato online tramite l’e-commerce
  • Intelligenza artificiale per aumentare le nostre capacità
  • Allineare il team
  • Formazione
  • Stare attenti ai monopoli
  • Ikigai come punto di partenza per stare bene

Segui le altre giornate della terza edizione dell’EcommerceWeek.

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