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Smart working: una risorsa che bisogna sfruttare

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Lo smart working è la risposta concreta al bisogno di far necessità virtù da parte delle aziende pressate dall’epidemia. Lavorare da remoto si configura come una soluzione che sta avendo un successo enorme.

Smart working: una risorsa che bisogna sfruttare

Stiamo attraversando uno dei periodi di maggiore incertezza del secolo, tanto per le aziende quanto per i consumatori. L’emergenza scatenata dal Covid19 ha costretto i settori produttivi a ripensare i propri modelli di business, già travolti dai precetti della Digital Transformation.

Naturalmente, l’aggravarsi dell’urgenza ha comportato che gli attori professionali adottassero le misure di lavoro da remoto obbligato senza la preparazione necessaria. Così per molti lo smart working rimane ancora una pratica oscura, quasi misterica. Si tratta di una sfida impegnativa per tutti.

Fino al 2020, stando ai dati raccolti dall‘Osservatorio Smart Working del Politecnico, le aziende non interessate a lavorare da remoto erano più del 51% dei partecipanti. Per quale motivo? Scarso interesse manifestato nei confronti della strategia. Per i manager di alcune compagnie, lo smart working si associa in genere a qualcosa di negativo, tale da comportare una perdita di produttività.

Adottare lo smart working richiede tempo, analisi e ascolto e impegno di coordinazione. Bisognerà imparare a sfruttare l’occasione che l’emergenza mette in luce.

Lavoro da remoto? La chiave è la fiducia

La chiave per il successo dello smart working si basa sulla fiducia. Avere interazioni con il proprio team fondate sulla reciproca fiducia è la leva che porta al successo qualsiasi tipo di business. Il dipendente, operando in remoto, fornisce la sua parola che terminerà i compiti assegnatigli nei tempi previsti dall’accordo con i dirigenti.

I dirigenti, dal canto loro, sono tenuti ad adottare strumenti di controllo della produttività personale non invasivi. Strumenti come Trello, indicato per tenere traccia delle attività produttive, indire riunioni, inviare newsletter, e via dicendo, sono utili se non essenziali per mantenere il team coeso.

Uno dei rischi maggiori per ciò che concerne il lavoro da remoto è quello di creare un senso di distanza sociale. E lo strumento pensato per eliminare tale senso sono le videochiamate. Riunioni produttive ma anche momenti di svago, pause caffè social o pranzi davanti alla webcam.