Home Case Study Sony, Netflix e la pubblicità in piazza che diventa spettacolo

Sony, Netflix e la pubblicità in piazza che diventa spettacolo

Sony-Netflix-e-la-pubblicita-in-piazza-che-diventa-spettacolo-min

Con il passare del tempo la pubblicità si è spostata sempre di più via internet e online, ma ci sono pubblicità che sono capaci di dare spettacolo e rimanere in mente anche senza bisogno delle nuove tecnologie.

Sony, Spiderman salva un autobus a Milano

È l’ultima grande pubblicità arrivata a Milano. Un autobus è avvolto dalle ragnatele che gli impediscono di inabissarsi nel fiume Darsena, salvandolo dal tuffo. Sui lati il mezzo è tappezzato di cartelloni che fanno pubblicità al nuovo gioco per la PS4 di Spiderman. Ed è proprio questo lo scopo di questa singolare installazione: fare parlare del nuovo prodotto Sony.
L’idea sta avendo successo e la riproduzione 1:1 del salvataggio dal momento della sua comparsa sta facendo parlare molto di sé. Si tratta di una pubblicità che rientra più o meno nella definizione di guerrilla marketing: massima resa con il minimo sforzo. Perché con questo spettacolare struttura anche passanti e persone non interessate al mondo dell’arrampicamuri si sono trovate coinvolte in questo mondo.

Perché questa campagna pubblicitaria ha funzionato così bene?

E dell’idea della Sony hanno parlato giornali e personalità che, normalmente, di quel mondo non fanno parte. Invece di creare uno spot dedicato a chi, appunto, non si avvicina al regno dei videogiochi e dei supereroi, la Sony ha scelto di puntare sulla spettacolarità ad alto impatto e basso costo.
Perché una campagna pubblicitaria ha sicuramente difficilmente avrebbe avuto lo stesso effetto. Infatti, in questo caso, invece di far sentire il messaggio “compra il gioco”, i passanti si sentono direttamente dentro questo mondo di gioco. La pubblicità si fa vicina alle persone, eliminando la distanza dello schermo o del cartellone. E anche se non è personale come quella dei social è molto coinvolgente, riuscendo a creare una sensazione di empatia. Ed è questo lo scopo del guerrilla marketing: non educare o vendere, ma condividere qualcosa di interessante.

Netflix sperimenta con pubblicità da ricordare

Nel campo del guerrilla marketing e della pubblicità spettacolare Netflix è uno dei nomi più importanti. Non solo, infatti, è grande nel mondo della serialità e della televisione in streaming, ma Netflix si è trovata spesso a sperimentare con diversi tipologie di pubblicità. Dal recente “Basta Netflix”, comparso su tutti i social. Lo slogan, che a prima vista sembrava istigare a chiudere con la piattaforma di streaming, in realtà dava il messaggio opposto. Basta Netflix per stare bene. E per risolvere il mistero dietro a questa frase il web ha condiviso e discusso per giorni, portando ancora più attenzione verso la piattaforma. Ma si tratta solo dell’ultima trovata. Nella lista delle pubblicità da ricordare di Netflix c’è l’esercito di Dustin di Stranger Things uscito in strada a New York l’anno scorso, in onore della seconda stagione della serie. O quando, in onore della terza stagione di Orange is the New Black ha trasformato la facciata di un palazzo a Parigi in una prigione. O quando, di nuovo a Milano, ha colorato dei colori dell’arcobaleno la metro, in onore del Pride.

Perché il guerrilla marketing e la pubblicità spettacolare funzionano così bene?

Si tratta di strategie che non fanno parlare solo della cosa che si sta pubblicizzando, ma dell’idea alla base. Non è solo il prodotto al centro, ma lo stile utilizzato. Così diventano esse stesse argomento di conversazione e si crea interazione tra le persone e il brand. Non si tratta di spingere le persone a comprare, ma di essere consapevoli di un determinato marchio o una situazione, come è avvenuto per gli adesivi della “Global Coalition for Peace”. In questo caso si trattava di adesivi molto lunghi progettati per essere appiccicati avvolti a colonne. Sopra c’era l’immagine di un carro armato con un cannone molto lungo che, una volta avvolto attorno a qualcosa, avrebbe puntato contro il carro armato stesso. Sotto si poteva leggere lo slogan “What Goes Around Comes Around”. Questo tipo di pubblicità infatti non è solo per colossi come Sony e Netflix, ma, anzi, viene usato spesso per campagne provocatorie e che intendono aumentare la consapevolezza nel mondo circostante.
La ragione è proprio perché si tratta di un modo di far parlare di sé a basso costo, ma che rimane impresso e che viene facilmente condiviso dalle persone, perché bello, divertente o anche solo diverso dal solito.
E si sa, essere unici è ciò che fa la differenza.

Articolo precedenteCosa hanno in comune, secondo Baricco, Alessandro Magno e la Apple?
Prossimo articoloCome fare un live twitting di successo durante un evento
Manager eclettico, dopo 15 anni di consulenza IT in Italia e all’estero per importanti aziende italiane e multinazionali, fonda la web agency Jusan Network. La storia della Jusan Network inizia nel 2005 con un’ampia visione strategica nel campo del IT e della Digital Transformation. Nel corso degli anni si è sempre più focalizzata nello sviluppo di e-commerce e nella comunicazione digitale diventando un punto di riferimento importante per Istituzioni Nazionali e Internazionali, Enti Governativi e multinazionali. Oggi all’avanguardia anche per quanto riguarda discipline come Graphic Design, Branding, Web Marketing, Social Media Marketing, Content Marketing, sviluppo e strategie SEO, formazione e organizzazione d’eventi. Insieme a EcommerceDay e EcommerceGuru, l’innovativo magazine online dedicato al commercio elettronico, punto di riferimento importante per chi vuole dedicarsi alla vendita online, Samuele Camatari crea l’Accademia dell’eCommerce, una scuola che offre numerosi corsi di formazione sul web marketing e sulla vendita online. Samuele Camatari è Presidente Turinin, docente IED, Enaip e formatore del top management di importanti aziende italiane.