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Intel svela Loihi 2, il chip neuromorfico che imita il cervello

chip neuromorfico
Intel annuncia il nuovo chip neuromorfico Loihi 2

La multinazionale tecnologica Intel ha annunciato il chip neuromorfico Loihi 2, lo step successivo per una nuova generazione di chip che somigliano sempre più al cervello umano.

Intel Loihi 2: come funziona?

Realizzato con processo Intel 4, Loihi 2 conta fino a un milione di neuroni. Si tratta della seconda generazione del processore, creato con componenti elettroniche convenzionali e una struttura simile a quella del cervello umano. L’obiettivo è quello di portare a nuovi progressi l’industria computazionale.

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Il chip neuromorfico Loihi 2 è circa dieci volte più veloce del suo predecessore; i miglioramenti nella velocità e nelle prestazioni sono dovuti all’elevato numero di neuroni digitali, chip che corrispondono alle cellule cerebrali umane e ne mimano il modo in cui gestiscono le informazioni.

Nonostante l’enorme passo avanti nello sviluppo e nei test, secondo il direttore del Neuromorphiv Computing Lab Mike Davies il chip è in fase di ricerca e ci vorrà ancora del tempo prima della sua commercializzazione.

Il chip Loihi 2 ha la capacità di funzionare ad un basso livello energetico, proprio come il cervello umano. Nel raccogliere informazioni, infatti, il chip non le immagazzina in un unico database, ma le condivide con degli input fra i suoi neuroni. La nuova tecnologia, per costi ed efficienza, non arriverà almeno nel breve termine in pc e smartphone, ma sarà destinato ad aiutare i ricercatori nei grandi laboratori e nelle università a compiere calcoli complessi in modo rapido.

La tecnologia del chip neuromorfico

Intel non è l’unica a puntare sullo sviluppo di una tecnologia neuromorfica. Lo Human Brain Project in Europa, per esempio, lavora proprio sulla computazione neuromorfica. Sembra evidente come l’innovazione dell’ingegneria informatica stia procedendo nella direzione di tecnologie che sempre più simulano il funzionamento del cervello umano, la macchina perfetta.

Con lo sviluppo del chip neuromorfico è possibile lavorare su un piccolo elemento di elettronica che, seppur composto da un numero inferiore di neuroni rispetto al cervello umano, è più efficiente nell’elaborazione di dati e calcoli complessi. Questo è possibile perché Intel può variare l’intensità del segnale di ogni singolo neurone, che a differenza dei neuroni umani non è mai completamente in attività o completamente fermo.
Inoltre il singolo chip può essere collegato con altri, moltiplicando il numero di neuroni digitali e la loro forza lavoro.

Calcoli più veloci, una tecnologia più efficiente, chip capaci di adattarsi e interagire con la realtà con maggiore flessibilità; il futuro della tecnologia è sempre più umano.

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Insieme ai progressi dell’intelligenza artificiale, con il chip neuromorfico ci si avvicina sempre più a strumenti che agiscono come un essere umano. Di questo e di altri temi si parlerà nella terza edizione di EcommerceWeek dal 18 al 22 ottobre 2021. Una settimana di formazione gratuita online sull’intero universo digitale e tecnologico e su molto altro ancora.

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