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Modelli di Business Digitale: quali sono e quale scegliere per la propria azienda

business digitale per azienda
Modelli di Business Digitali: quali sono?

Ormai è innegabile: il digitale ha stravolto completamente le nostre vite e il nostro modo di comportarci. La società in cui noi viviamo oggi scandisce il proprio tempo e le proprie azioni in base alla tecnologia. Molto spesso la prima e l’ultima attività che compiamo durante la nostra giornata è legata proprio al digitale: impostare la sveglia sul proprio smartphone, attivare la macchinetta del caffè automatica, utilizzare lo spazzolino elettrico.

Questo cambiamento, così repetino se pensiamo alla nostra quotidianità fino a pochi decenni fa, ha anche coinvolto i processi di produzione e di vendita delle aziende. I consumatori hanno cambiato le proprie abitudini e i propri metodi di acquisto, obbligando le imprese ad adottare nuovi modelli di business per non essere “sopraffatti” dal cambiamento.

Ad oggi, i piani di business aziendali vengono sviluppati perlopiù in un contesto tecnologico: sono stati implementati dei veri e propri business digitali ed innovativi.

Ogni azienda ha la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di modelli di business digitale. Ma quali sono i modelli di business digitale più utilizzati e quali sono le loro caratteristiche?

Modelli di Business Digitale: caratteristiche principali

Con lo sviluppo delle nuove tecnologie e di forme di innovazioni mai viste prima, le aziende hanno iniziato a modellare il valore del proprio brand attraverso la digitalizzazione. In questo caso, rispetto ai modelli di business tradizionale, il valore del servizio o del prodotto offerto si basa esclusivamente su tecnologie digitali o su piattaforme.

Rispetto ai modelli tradizionali di mercato, i business digitali producono servizi e prodotti facili da creare, duplicare ed automatizzare. Questo incide principalmente sui costi e sulla disponibilità: è possibile vendere un prodotto in grandissime quantità senza di fatto sostenere costi particolarmente alti.

Affinché un consumatore possa usufruire di un determianto prodotto o servizio digitale, è necessario utilizzare dei canali specifici. La maggior parte di queste forme di business si fonda infatti perlopiù su canali di distribuzione digitali. Questo vuol dire che l’utente può completare il suo processo di acquisto interamente utilizzando uno smartphone o un pc: dalla ricerca di informazione alla transazione finale.

Un’ulteriore, fondamentale caratteristica dei modelli di business digitale riguarda la UPS (Unique Selling Proposition). Questo termine viene utilizzato per indicare la qualità di un determinato prodotto o servizio in grado di differenziarli rispetto ai concorrenti. Nel caso dei business online, questo valore viene creato esclusivamente online.

Modello di Business Digitale Gratuito

In questa forma di business digitale, l’utente non paga nulla per ottenere un prodotto. Generalmente le aziende che adottano questa tipologia di modello utilizza i dati sull’utente per “ripagare” il proprio servizio. Raccogliendo i dati del consumatore e attraverso una profilazione dello stesso, infatti, è possibile vendere spazi pubblicitari di alta qualità agli inserzionisti.

Ognuno di noi utilizza questi modelli quotidianamente. Basti pensare ai social network (come Facebook, Instagram) o ai motori di ricerca (Google, Yahoo).

Freemium

Il Modello Freemium rappresenta uno dei modelli di business più utilizzato. Da non confondere con quello completamente gratuito, questa tipologia di business si fonda sul digital business platform software.

In questo caso, gli utenti ottengono gratuitamente l’accesso al servizio di base (definito come “free”). In questo modello, il consumatore può utilizzare solo una piccola parte delle funzioni dell’applicazione. Se l’utente volesse usufruire di più funzionalità, sarà necessario pagare una quota per passare alla modalità a pagamento (definita come “premium”).

Questo modello di business digitale viene utilizzato, per esempio, da Spotify, Dropbox e Linkedin. Per accedere alla versione premium di quest’ultimo social, per esempio, è necessario pagare una quota annuale. Una volta effettuato il pagamento, sarà possibile per l’utente verificare chi ha visionato il proprio profilo o conoscere il CV dei candidati di una determinata proposta di lavoro.

Modello di Business Digitale per abbonamento

Particolarmente utilizzato quando si tratta di acquistare contenuti audio-video, software o contenuti editoriali, in questo modello di business l’utente accede ad un servizio attraverso il pagamento di una cifra mensile o annuale. Se non pagasse, non potrebbe in alcun modo accedere al prodotto.

In questo caso, il valore di un determinato prodotto risiede nell’utilizzo da parte dell’utente di un prodotto, e non nel servizio stesso.

Un esempio? Netflix o Adobe possono essere usufruiti esclusivamente attraverso il pagamento di un abbonamento.

Esistono diverse tipologia di abbonamento. Un primo modello è rappresentato dal “Everything-as-a-service” (XaaS). In questa forma di modello di business, vengono forniti servizi aziendali plug-in, modulari, scalabili e a consumo (“Pay-per-use“).

Tra i principali business “XaaS” possiamo trovare: Software as a service, Platform as a service e Infrastructure as a service.

Modello “On Demand”

Le aziende che scelgono di utilizzare questo modello di business digitale propongono, solitamente, un servizio digitale e non un prodotto fisico.

I brand vendono o “noleggiano” per un determinato periodo di tempo e ad una cifra fissa l’accesso ad un servizio digitale. In questo caso si può fare riferimento sia ad un articolo digitale, come per esempio l’accesso a contenuti audiovisi, sia ad un lavoro svolto da un freelance, come nel caso delle piattaforme che consentono di acquistare prestazioni lavorative digitali.

Un esempio? Apple Tv o Fiverr.

E-Commerce: il Modello di Business Digitale degli ultimi anni

Il modello E-Commerce è, ovviamente, uno dei modelli di business più conosciuti e più utilizzati negli ultimi anni. Semplice sia da avviare che da gestire, si basa su un processo di vendita unilaterale tra un’entità “digitale” che vende il prodotto e il cliente finale che lo acquista.

Si potrebbe definire l’e-commerce come una trasposizione digitale di un negozio fisico. La verità è che sempre più brand stanno implementando modalità di acquisto in-store con modalità di acquisto digitale, consentendo al cliente di scegliere di quale modalità di acquisto usufruire.

Il mercato dell’e-commerce, soprattutto in Italia, sta vivendo una forte accelerazione. Chiunque decida di investire in un negozio online amplia enormemente il proprio mercato di riferimento.

Un ulteriore motivo per cui le aziende dovrebbero decidere di investire in e-commerce risiede anche nei costi di investimento iniziali, notevolmente più sostenuti rispetto alle attività “in-store”.

Marketplace Peer-To-Peer

Da non confondere con l’e-commerce, in queste piattaforme i prodotti di varie imprese vendono immesse nel mercato e offerte al consumatore finale. All’interno dei Marketplace, gli utenti possono diventare sia acquirenti che venditori.

Le aziende possono infatti ricorrere a forme di terze parti per scambiare prodotti e servizi. Le piattaforme sono modelli di business digitale che possono offrire sia servizi (come nel caso di Uber) che prodotti (eBay o Amazon).

Leggi anche: Come e perché vendere su Amazon.

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