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Il fenomeno Wallapop

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L’app del second hand

Quante volte aprendo gli scatoloni del trasloco, sbattendo il piede contro l’ennesimo vaso in cantina o riordinando il garage, ci siamo chiesti: perché non lo metto in vendita?

La domanda può sorgere in molti contesti della vita quotidiana, specialmente quando ci troviamo a dover fare i conti con oggetti che non vengono più utilizzati o che occupano spazio prezioso. Che si tratti di vecchi mobili, abiti che non si indossano più, o attrezzature sportive che giacciono inutilizzate, è sorprendente quanto possa accumularsi nel corso del tempo.

A volte, questi oggetti hanno ancora valore per qualcun altro e potrebbero essere venduti anziché conservati inutilmente. La decisione di mettere in vendita un oggetto può portare a numerosi vantaggi: liberare spazio in casa, guadagnare qualche soldo extra e contribuire alla sostenibilità ambientale, evitando che gli oggetti finiscano in discarica.

Proprio da questo assunto prende vita l’ambizioso progetto della piattaforma spagnola Wallapop, che, ad oggi, conta oltre 19 milioni di utenti nell’Europa Meridionale, dando una seconda opportunità a più di 640 milioni di articoli.

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La storia di Wallapop

Wallapop nasce nel 2013 a Barcellona da Agustín Gómez, un imprenditore spagnolo. Si tratta di una piattaforma di compra-vendita online nel mercato del second hand. L’idea alla base di Wallapop era creare un’applicazione mobile che consentisse agli utenti di vendere e acquistare oggetti usati in modo semplice e veloce, principalmente all’interno della stessa città o zona.

L’applicazione funziona come una sorta di “mercatino virtuale”. Gli utenti possono pubblicare annunci gratuiti per gli oggetti che desiderano vendere, con la possibilità di aggiungere foto, descrizioni e impostare il prezzo. Gli acquirenti possono quindi sfogliare gli annunci nella propria zona e contattare direttamente i venditori per concordare i dettagli della transazione e lo scambio dell’oggetto. Funziona a tutti gli effetti come un e-commerce. Come per altri competitor, non sono previste commissioni per chi vende.

La startup ha, da subito, attirato l’attenzione degli investitori grazie alla sua rapida crescita e al suo potenziale nel settore della compravendita online. Ha, così, ottenuto diversi round di finanziamenti, che hanno contribuito a sostenere la sua espansione e le continue migliorie della piattaforma.

Negli anni successivi al suo lancio, Wallapop ha ampliato la sua presenza in nuovi mercati. La startup ha continuato a crescere esponenzialmente, aggiungendo nuove funzionalità all’applicazione e migliorando l’esperienza degli utenti.

Oggi, Wallapop è una delle piattaforme leader nel settore della compravendita online di oggetti usati, con milioni di utenti all’attivo. La sua storia è un esempio di come un’idea innovativa, combinata con la giusta visione imprenditoriale e l’uso intelligente della tecnologia, possa trasformarsi in uno straordinario successo aziendale.

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Il successo di Wallapop

Non esiste la ricetta per il successo, ma sicuramente esistono alcuni elementi decisivi per consacrare Wallapop tra le migliori app di second hand. Prima di tutto, la semplicità di utilizzo. L’applicazione è stata progettata per essere estremamente semplice e intuitiva da utilizzare. Gli utenti possono pubblicare annunci rapidamente e facilmente con un click, ovunque sono. Questo ha reso l’esperienza di compravendita molto più accessibile anche per gli utenti meno esperti nell’ambito tecnologico.

Secondo elemento è la Wallapop Spedizioni. Wallapop, infatti, utilizza la geolocalizzazione per la vendita e l’acquisto di oggetti nella stessa area geografica, il che significa che gli utenti possono trovare rapidamente oggetti disponibili nelle loro vicinanze, ma anche a distanze maggiori usando Wallapop Spedizioni, il sistema di spedizione della piattaforma. Grazie a questa funzione, gli utenti possono accedere a un’ampia offerta di beni second-hand elencati nella piattaforma, indipendentemente dalla distanza geografica tra acquirente e venditore.

Terzo elemento è sicuramente la sostenibilità. La piattaforma nasce dall’idea di circular economy: allungare il fine vita del prodotto vendendolo ad altre persone interessate e evitando, così, che vengano gettati a causa del loro inutilizzo. Wallapop vuole, infatti, contribuire a sensibilizzare gli utenti sull’importanza della sostenibilità e dell’acquisto consapevole. Attraverso la compravendita di oggetti usati, gli utenti possono riflettere sull’effetto che le loro scelte di consumo hanno sull’ambiente e sulla società, incoraggiando comportamenti più sostenibili nel lungo termine.

Infine, l’effetto passaparola. Il successo di Wallapop è stato alimentato anche dal passaparola tra gli utenti soddisfatti. Le persone che hanno avuto esperienze positive hanno spesso raccomandato l’app ad amici e familiari, contribuendo a una crescita organica della base utenti.

Vi invitiamo a seguire la live di domani sera sul nostro canale YouTube.

Samuele Camatari – CEO e Founder di Jusan Network ed EcommerceDay con Chiara Mazza, Senior PR Specialist di Wallapop.

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