Home Articoli Turismo post Covid19: come evolverà?

Turismo post Covid19: come evolverà?

Turismo post covid19
Turismo post covid19

Turismo post-Covid19: come evolverà? Il mondo riparte a piccoli passi dopo la quarantena dovuta al Coronavirus. Il settore turistico, però, stenta a ripartire e gli operatori del settore patiscono vaste pletore di disagi.

Sono bastati pochi mesi per far mutare pelle all’intero ecosistema del turismo. La pandemia di coronavirus ha accelerato cambiamenti strutturali già in auge da fine 2019. Vediamo nel dettaglio quali sono le conseguenze della pandemia.

Calo del fatturato inevitabile

Il primo e più importante dato da tenere a mente pertiene al calo del fatturato. Si parla di un decremento dal 50% al 75% per il 2020. Cali di richieste e cancellazioni improvvise hanno inciso in maniera prepotente sulla salute del settore. Per l’estate non si prevedono miglioramenti sostanziali, almeno fino a fine agosto. L’occasione è ottima per migliorare l’efficienza dei servizi e sviluppare nuovi prodotti.

Come sarà il turismo post Covid19?

Alla luce di quanto è stato, in che modo evolverà il turismo post-Covid19? Stando agli esperti, si calcherà la mano sul concetto di sostenibilità. Grande risalto verrà dato al potenziamento dei mezzi pubblici e al turismo di prossimità. L’idea è di impegnarsi a ridurre gli impatti dovuti agli spostamenti. Si cercherà di dare sostegno al Made in Italy, nostra carta Jolly da tempi placentari, e si tenterà di semplificare l’interazione tra operatori turistici e istituzioni.

Bisognerà snellire i sistemi di prenotazione, rendendoli più efficaci. Si dovrà sanificare di più, adottando ogni genere di misura di prevenzione atta a evitare un’altra crisi. I viaggiatori, dal loro canto, esigeranno tutele maggiori e un ruolo esemplare verrà ricoperto dalle assicurazioni di viaggio per coprire le spese. Per quanto riguarda i viaggi di gruppo, si prevede una riduzione degli stessi a un massimo di 10/15 persone.

La ripresa del settore turistico sarà lenta ma graduale. Gli impatti negativi avranno effetto per almeno un anno, e non colpiranno tutti gli operatori allo stesso modo. Le destinazioni più a rischio rimangono quelle che dipendono tanto da turisti provenienti da mercati lontani.