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Ecommerce attraverso ChatGPT – Walmart Inc. e OpenAI siglano una partnership che disegna il retail del domani

Ecommerce attraverso ChatGPT - con l'accordo tra Walmart e OpenAI di da il via all’inizio dell’era AI-first shopping
Walmart e OpenAI: l’inizio dell’era AI-first shopping

«Da molti anni, le esperienze di shopping eCommerce si sono basate su una barra di ricerca e una lunga lista di risultati. Questo sta per cambiare. Sta arrivando un’esperienza nativa di intelligenza artificiale che sarà multimediale, personalizzata e contestuale. Stiamo correndo verso un futuro più piacevole e conveniente con Sparky e tramite partnership, incluso questo importante passo con OpenAI», ha dichiarato Doug McMillon, Presidente e CEO di Walmart Inc.

Walmart: il gigante omnicanale che reinventa lo shopping

Walmart Inc. rappresenta oggi il più grande ecosistema retail del pianeta. Con oltre 270 milioni di clienti e membri serviti ogni settimana, 10.750 punti vendita in 19 paesi e un fatturato che nel 2025 ha superato i 681 miliardi di dollari, l’azienda guidata da Doug McMillon è il simbolo della trasformazione continua del commercio moderno.
Fondata nel 1962 da Sam Walton con la visione di offrire “Everyday low prices”, Walmart ha costruito la propria forza su tre pilastri che oggi restano più attuali che mai: accessibilità, efficienza e centralità delle persone.

Negli ultimi anni, la multinazionale ha accelerato la sua evoluzione da semplice retailer a piattaforma tecnologica globale, capace di integrare e-commerce, logistica avanzata, fintech, cloud e intelligenza artificiale.

Il suo modello “people-led, tech-powered” sintetizza questa doppia anima: un’impresa che nasce per servire le persone, ma che cresce grazie al potere dei dati e delle tecnologie emergenti.

Walmart oggi investe in machine learning predittivo, automazione dei magazzini, robotica per la supply chain, realtà aumentata per il retail e assistenti conversazionali basati su AI per migliorare ogni fase dell’esperienza d’acquisto.

La strategia omnicanale del gruppo punta a creare un ecosistema in cui negozio fisico, app e piattaforme digitali convivono in perfetta sinergia. I clienti possono acquistare online e ritirare in store, ricevere suggerimenti personalizzati in tempo reale e gestire ogni interazione da un’unica interfaccia.
Questa fusione tra canali ha permesso a Walmart di consolidare la propria leadership anche nei mercati dove il digital retail è in forte crescita, come India e Messico, posizionandosi come punto di riferimento mondiale nella integrazione tra commercio tradizionale e innovazione tecnologica.

Con la nuova partnership con OpenAI e l’ecommerce attraverso ChatGPT, Walmart si prepara a compiere il passo successivo: trasformare la propria infrastruttura retail in una piattaforma AI-first, dove ogni decisione, dal merchandising al customer care, sarà supportata dall’intelligenza artificiale.
Una strategia che punta all’efficienza e a ridefinire il concetto stesso di shopping, rendendolo più fluido, personalizzato e predittivo che mai.

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La partnership strategica tra Walmart e OpenAI: l’inizio dell’era “AI-first shopping”

Il 14 ottobre 2025, Walmart ha annunciato una collaborazione strategica con OpenAI, con l’obiettivo di sviluppare un’esperienza di shopping completamente AI-first, dove l’intelligenza artificiale diventa il motore invisibile che anticipa, consiglia e semplifica ogni decisione d’acquisto.

Questa partnership rappresenta un upgrade tecnologico, un cambio di paradigma nel retail globale: il passaggio da un modello “ricerca e selezione” a un modello “intuizione e predizione”.

Grazie all’integrazione con la piattaforma ChatGPT, gli utenti potranno interagire direttamente con Walmart tramite conversazioni naturali, cercando prodotti, ricevendo suggerimenti personalizzati e completando gli acquisti in un’unica esperienza fluida, tramite la funzione “Instant Checkout”.

L’obiettivo è trasformare il processo di shopping da un’attività transazionale a un dialogo intelligente, dove l’AI interpreta bisogni espliciti e impliciti per proporre soluzioni su misura.
In pratica, il “commesso virtuale” diventa un assistente predittivo, in grado di ricordare preferenze, comprendere contesti e persino consigliare alternative sostenibili o promozioni rilevanti.

Siamo entusiasti di collaborare con Walmart per rendere gli acquisti quotidiani un po’ più semplici. È solo un modo in cui l’IA aiuterà le persone ogni giorno grazie al nostro lavoro insieme.” – Sam Altman, cofounder and CEO of OpenAI

Questa nuova frontiera del conversational commerce apre la strada a un ecosistema integrato in cui l’AI gestisce non solo la relazione con il cliente, ma anche le logiche di magazzino, i flussi logistici e la pianificazione del retail fisico.

Secondo dati interni diffusi da Walmart, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi operativi ha già portato a una riduzione dei tempi di sviluppo dei prodotti fino al 40%, e a un miglioramento del customer service del 30-35%.

Un impatto che va ben oltre l’esperienza d’acquisto: significa reinventare la catena del valore stessa, dove l’efficienza non è più solo produttiva ma anche cognitiva.

La collaborazione con OpenAI rientra in una strategia più ampia di Walmart orientata a costruire una “AI retail infrastructure” capace di connettere big data, comportamenti d’acquisto e analisi predittive in tempo reale.

L’obiettivo non è sostituire l’interazione umana, ma renderla più intelligente e naturale, fondendo linguaggio, emozione e convenienza in un’unica esperienza coerente su tutti i canali.

In questo scenario, Walmart si posiziona come apripista del commercio conversazionale di nuova generazione, un modello che presto potrebbe ispirare l’intero ecosistema retail globale — dalla grande distribuzione ai brand del lusso.

Se fino a ieri la trasformazione digitale significava “vendere online”, oggi significa pensare in linguaggio naturale, dove ogni conversazione può diventare una conversione.

Leggi anche: Intelligenza artificiale e personalizzazione: il nuovo volto del customer journey in beauty e pharma

Ecommerce attraverso ChatGPT – cosa significa per il mondo della moda e tech

Nel contesto fashion e luxury, la partnership tra Walmart e OpenAI apre alcune riflessioni che possono essere rilevanti anche per brand, retailer, fornitori di servizi tech e startup:

Conversational commerce

Acquistare dialogando con un assistente intelligente cambia la logica dell’interazione; non più “cerco → seleziono → acquisto”, ma “chiedo → ricevo → compro”. Questo richiede modelli di servizio, UX e backend diversi.

Predizione del bisogno

l’AI diventa “anticipatrice”: se Walmart parla di “agentic commerce”, per i brand moda significa pensare a collezioni, assortimenti e servizi che rispondono a desideri non ancora formulati.

Scalabilità e personalizzazione

Sulla scala di Walmart, personalizzazione significa gestire milioni di clienti e transazioni; per brand e aziende tech la sfida è adattare questi modelli su scala più contenuta ma con elevata precisione.

Modello ibrido dati-creatività

L’AI non elimina il designer o il retail manager, ma lo supporta in un nuovo mix di intuizione + insight. La moda che verrà sarà “people-led, tech-powered” come Walmart, ma con una forte componente di stile e identità.

Opportunità per i servizi tech

Vendor, piattaforme SaaS, integratori e startup che offrono modelli generativi, chatbot, analytics predittiva o infrastrutture AI hanno davanti un terreno fertile anche fuori dal mondo consumer puro — moda, retail, luxury e “everyday essentials”.

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Ecommerce attraverso ChatGPT – dal retail intelligente alla società predittiva

La partnership tra Walmart e OpenAI anche se sembrerebbe un accordo commerciale, rappresenta un punto di svolta nella storia della distribuzione moderna.
Introduce una nuova dimensione del consumo, dove l’intelligenza artificiale non si limita a suggerire prodotti, ma interpreta bisogni, emozioni e contesti. In questa prospettiva, il retail diventa una forma di relazione cognitiva e il dato un’estensione del comportamento umano.

La partnership va oltre il semplice canale chat: Walmart cita riduzioni di tempi e costi già realizzate con l’AI — ad esempio una riduzione delle tempistiche per la produzione di moda fino a 18 settimane e un miglioramento del tempo medio di risoluzione del servizio clienti fino al 40%
Questi numeri indicano che l’AI nel retail non è solo “innovazione” ma leva operativa concreta per efficienza e competitività.

L’impatto potenziale dell’ecommerce attraverso ChatGPT è enorme: l’AI generativa potrebbe ridefinire il ruolo del marketing, della logistica e persino della creatività, portando il commercio a un livello di iper-personalizzazione mai raggiunto prima.
Ma questo nuovo orizzonte apre anche interrogativi importanti: quanto controllo resterà nelle mani dei consumatori? Come cambierà la percezione del valore quando le scelte saranno guidate da modelli predittivi? E quale sarà il ruolo dell’etica in un’economia governata dagli algoritmi?

Le aziende che sapranno integrare l’intelligenza artificiale con sensibilità, trasparenza e responsabilità costruiranno un vantaggio competitivo duraturo, fondato sulla fiducia e sulla capacità di connettere tecnologia e umanità.

Leggi anche: Intelligenza artificiale nella moda: come integrare l’AI nei processi creativi e operativi

Ecommerce attraverso ChatGPT – uno sguardo sul prossimo futuro tecnologico durante EcommerceDay Focus Fashion – il 19 novembre a Milano

Se Walmart apre la porta a uno shopping guidato da chat-AI e predizione, nel mondo moda possiamo immaginare scenari come: outfit selezionati e acquistati via assistente vocale, assistenti virtuali che suggeriscono look basati su tono di voce/emozione, supply chain dinamiche che rispondono in tempo reale ai dati generati dal cliente.

Allo stesso tempo l’eEcommerce attraverso ChatGPT lascia domande aperte: come gestire l’equilibrio tra automazione e esperienza umana nel lusso? Quali saranno gli standard etici e di qualità dell’AI nel design? E come dovrà cambiare la governance dei brand per integrare questi strumenti senza perdere identità?

In un settore dove valore, narrazione e aspirazione rimangono centrali, la tecnologia diventa un mezzo, non un fine: la differenza sarà data da chi saprà controllarla e interpretarla, non solo adottarla.

È proprio da queste domande sull’impatto dell’Ecommerce attraverso ChatGPT che nasce la necessità di confronto tra esperti, innovatori e decision maker.

Il 19 novembre 2025 a Milano, EcommerceDay Focus – Fashion & Tech Trends riunirà i protagonisti della trasformazione digitale per discutere di AI, retail predittivo, sostenibilità e nuovi modelli di business nel mondo moda e tech.
Un appuntamento ideato da Samuele Camatari, fondatore di EcommerceDay, per chi vuole comprendere e guidare il futuro che sta arrivando.

Perché l’innovazione se qualche anno fa era più una questione di strumenti, risorse ora diventa di visione condivisa e relazioni.

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