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Ingigni e Ecommerce: trend e brand

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Ecommerce: trend e brand

Scopriamo le strategie ecommerce per i brand con i trend più in voga, dati alla mano.

I dati ci restituiscono l’immagine di un fenomeno in rapida evoluzione, quella della diffusione della dimensione digitale entrata nel lavoro, nello svago e nelle stesse relazioni interpersonali. 

Il commercio non fa eccezione, anzi se ne giova per aprirsi a mercati altrimenti irraggiungibili, e sempre più spesso, accanto al negozio fisico o in totale sostituzione di esso, c’è un’attività online che va guadagnando terreno per frequenza e per importanza. 

Sia che si tratti di ampliare con metri quadri virtuali un business che già esiste, sia che si parta da zero nella costruzione di uno store che ancora non esiste, il binomio digitale – commercio è sempre più interconnesso e applicato. 

In Italia, su una popolazione di circa 59 milioni di persone, 37 milioni fanno acquisti online. Una proiezione al 2027 di Statista delinea il mercato nazionale in crescita costante fino a raggiungere i 42,1 milioni di utenti attivi nell’e-commerce. 

Negli ultimi anni si è già verificata una buona, progressiva accelerazione del commercio elettronico grazie all’uso soprattutto degli smartphone, al punto da introdurre nel linguaggio corrente l’espressione mCommerce, abbreviazione di “mobile commerce”, che si riferisce appunto agli acquisti online tramite dispositivi mobili.  

Nel 2022, 4 italiani su 10 hanno acquistato beni di consumo tramite piattaforme mobili: il 3% in più rispetto all’anno precedente, secondo le stime di “We Are Social”. 

Tecnologia e nuove generazioni spostano progressivamente il focus da pc e tablet agli smartphone; la previsione è che nei prossimi 3 anni gli acquisti da tablet possano calare del 10% (Forbes).

Altro dato interessante: il report 2023 della Casaleggio Associati evidenzia come in Italia il maggior fatturato derivi dai siti web proprietari (40%), seguiti dai marketplace (28%) e dai social media (13%).

Ritratto bianco e nero di Liborio Fedele, Ingigni web marketing
Liborio Fedele, Ingigni Web Marketing

Brand ecommerce, presentarsi e farsi trovare per vendere su internet

Soprattutto le nuove realtà che operano nello shopping online devono generare traffico verso il proprio e-commerce facendo attenzione al messaggio che trasmettono e al mezzo che usano per farlo arrivare alla propria audience. Non si può proporre una stessa cosa a tutti né aspettarsi di piacere a tutti.

Una volta chiarito qual è il pubblico target, bisogna farsi trovare nell’infinito spazio del web.

I siti di commercio elettronico destinano un buon 14% del budget di marketing alla valorizzazione dei contenuti in ottica SEO (search engine optmization) nella duplice direzione, da una parte, di ottimizzare prestazioni, informazioni e collegamenti interni al sito (SEO on site), e dall’altra, far sapere della propria esistenza in rete attraverso menzioni e citazioni di fonti autorevoli esterne al sito (SEO off site). 

Il tutto finalizzato a migliorare il posizionamento nelle SERP ed essere subito rintracciabili quando l’utente sta cercando risposte alla propria necessità.

 I canali principali che migliorano le performance dei siti ecommerce

Ogni canale ha un certo pubblico con un proprio linguaggio, con determinate esigenze, con una specifica propensione all’acquisto e possibilità di concluderlo. 

Parlare al momento giusto con le parole giuste attraverso il canale giusto, è la felice combinazione che cattura l’attenzione dell’utente e lo mette in ascolto di ciò che vogliamo dirgli.

In Italia gli ecommerce investono circa il 25% del budget di marketing per campagne a pagamento, una tecnica che va sotto il nome di SEA (search engine advertising). I canali più noti sono Google Ads e Meta Ads. Si tratta di traffico controllabile perché si può stabilire quanto investire, in quale arco temporale, il mezzo attraverso cui comunicare, il messaggio da trasmettere ed il pubblico da raggiungere. 

Un altro 14% lo investono sui social, soprattutto su Facebook, Instagram, TikTok e Youtube.  

Investire sui social serve ad incrementare la brand awareness, cosa che, nel tempo, garantisce un altro tipo di posizionamento, importantissimo: quello nella mente dei consumatori come risposta affidabile a problemi specifici.

All’email marketing è destinato il 9% degli investimenti. Si stima che, nel 2023, ogni giorno siano state inviate e ricevute 347 miliardi di e-mail, un numero stratosferico impossibile da raggiungere senza la diffusione capillare degli smartphone. Sono miliardi di ingressi autorizzati nella dimensione privata delle persone, attraverso cui le aziende costruiscono una vera e propria relazione con gli utenti. Gli utenti, dal canto loro, dimostrano attenzione controllando la casella e-mail – è stato calcolato – anche una ventina di volte al giorno!

Differenziarsi: il potere del brand nel marketing

Grazie anche alle nuove tecnologie, il web ha contribuito a far proliferare identità-fotocopia difficili da distinguere e impossibili da ricordare. La produzione di nuovi siti è continua tanto che ogni 3 secondi ne nasce uno nuovo, eppure oltre il 90% dei siti non riceve traffico da Google. 

Viene da chiedersi a che serve stare in rete se poi si affoga nell’anonimato. 

Oggi, differenziarsi non è un’opzione ma una necessità. La strategia di brand risponde proprio a questa necessità. Essendo l’insieme delle tecniche di marketing che si applicano per creare identità aziendali con caratteri propri, quasi come se fossero persone. 

Si tratta di operazioni articolate che attraversano fasi successive di osservazione e studio. Definizione del settore di attività; individuazione della nicchia di mercato; analisi delle attività dei concorrenti e dei loro risultati; valori da condividere con il pubblico… 

Delineata la personalità del brand, bisogna darle una fisionomia attraverso un insieme di elementi come il logo, il nome, lo slogan, i colori, i contenuti, la storia, il tono di voce, il packaging e tutto ciò che distingue una certa, particolare entità da tutte le altre.

La funzione del branding è questa. L’Agenzia di web Marketing Ingigni ne parla diffusamente nel suo e-book gratuito – Brand is message – offrendo a corredo esempi e spunti da cui trarre ispirazione.

I trend ecommerce profittevoli per i brand

Ogni giorno i brand giocano la loro partita nel trend delle vendite online e vince quello che, nei pochi secondi che dura la curiosità dell’utente, riesce a catturarne l’interesse. Quando succede, l’utente diventerà il nuovo estimatore e, forse, il prossimo cliente del brand. 

Un ecommerce gioca su più tavoli la sua partita. Sulla usabilità del sito, ad esempio, sulla wish list, sulle offerte speciali, sui prodotti simili, sulle recensioni, sui sistemi di pagamento, sulla sicurezza nelle transazioni, sulle informazioni di consegna, sull’approvazione sociale, sulla fiducia che riscuote nel pubblico…

Le tendenze di mercato degli ultimi anni e le proiezioni per il futuro aprono prospettive favorevoli che sarebbe un peccato non cogliere.

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