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Semantic Web in poche parole

Semantic Web in poche parole
Semantic Web in poche parole

“Lo cerco su Internet”. Cercare informazioni sul Web è, ormai, un’azione comune, che riflette come l’internet sia considerato un vasto bacino di conoscenza. Per gli esseri umani è molto semplice ri-combinare informazioni per ottenere le risposte di cui hanno bisogno, anche se spesso sono incomplete o provenienti da fonti diverse o, ancora, formattate in altri formati (come pagine Web, database, fogli elettronici, ecc.). Questo processo ragionevolmente semplice per gli umani, non lo è per le macchine e i motori di ricerca. Sarebbe, infatti, auspicabile che le macchine fossero in grado di combinare automaticamente conoscenze da diverse fonti e, ancora meglio, di generare nuove conoscenze da esse.

Negli ultimi anni, i ricercatori si sono dedicati intensamente alla realizzazione del Semantic Web per superare i limiti dell’attuale struttura web. Il Semantic Web può essere descritto come un’infrastruttura basata su metadati che consente ragionamenti avanzati sul web. In questa struttura, le informazioni sono rappresentate in modo che le macchine possano elaborarle e possono essere utilizzate da agenti software automatizzati.

Che cos’è il Semantic Web?

Il web semantico è un concetto che si riferisce a una visione dell’Internet in cui le informazioni sono organizzate in modo più significativo e comprensibile per le macchine. Ciò consente loro di comprendere il significato e il contesto delle informazioni al di là delle parole chiave o delle stringhe di testo.

Questa definizione nasce alla fine degli anni Novanta da Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web come oggi lo conosciamo, che credeva fortemente nella nascita di una rete semantica. A partire dagli anni 2000, infatti, la ricerca di questo linguaggio interconnesso diventa sempre più importante. Inizialmente, i siti erano solo delle vetrine. Con il tempo, nascono dei veri e propri motori di ricerca. Questi, però, funzionavano solo attraverso l’HTML, un linguaggio di programmazione incapace di comunicare all’algoritmo il contenuto del testo delle sue pagine.

In altre parole, da una parte ci siamo noi umani, in grado di fare collegamenti e cogliere tutte le sfaccettature della lingua. Dall’altra una macchina, che non capisce nulla di cosa abbiamo scritto. Tim Berners-Lee, il fondatore del World Wide Web, con il web semantico ha migliorato la comunicazione tra il web e le macchine.

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Come funziona il Semantic Web?

Gli obiettivi del web semantico includono:

  1. Processabilità. Consentire ai software di accedere e elaborare automaticamente le informazioni, facilitando il ragionamento automatizzato.
  2. Disambiguazione. Ottenere risultati più precisi dalle ricerche sul web, riducendo l’ambiguità e migliorando la comprensione del contesto delle informazioni.
  3. Interoperabilità. Favorire l’integrazione dei contenuti provenienti da diverse fonti, consentendo una maggiore interoperabilità tra sistemi e piattaforme.

Dunque, una delle prime soluzioni tecnologiche ad essere implementate è il Resource Description Framework (RDF), un linguaggio per descrivere le risorse che creano metadati semantici. Successivamente, è stato introdotto il Web Ontology Language (OWL), un linguaggio formale per definire le ontologie. Successivamente, nel 2004 è stato istituito il consorzio W3C Semantic Web Activity Group, che si è dedicato a definire standard e raccomandazioni per il web semantico. Negli ultimi anni, poi, le evoluzioni del web semantico sono state influenzate dall’integrazione con sistemi di intelligenza artificiale.

Lo scopo del Semantic Web è comprendere sempre meglio il linguaggio umano. Se digito su internet “Italia”, il motore di ricerca cercherà di capire se sono un possibile turista, o cerco cenni storici o, forse, solo geografici. Tutto ciò analizzando diverse connessioni, come l’ora o il luogo.

Gli algoritmi dei motori di ricerca vengono costantemente aggiornati, e le strategie di ottimizzazione che potevano essere efficaci in passato potrebbero non funzionare più. Attualmente, c’è una maggiore attenzione al valore semantico del testo rispetto al passato. Pertanto, è essenziale per i professionisti SEO monitorare attentamente gli aggiornamenti degli algoritmi e adattare le loro strategie di conseguenza.

Inoltre, i linguaggi web stanno evolvendo rapidamente e le competenze SEO sono cruciali per garantire che i contenuti dei siti web siano ottimizzati per le nuove tecnologie introdotte da Google e possano generare un traffico organico di qualità.

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SEO e Semantic Web

La SEO semantica si concentra sull’utilizzo di strategie SEO che considerano il significato e l’intento dell’utente dietro una specifica query di ricerca, anziché limitarsi alla corrispondenza esatta delle parole chiave. Questo approccio si basa sulla comprensione del contesto in cui le parole chiave vengono utilizzate, piuttosto che sulla loro presenza isolata all’interno di un contenuto.

Ad esempio, se un utente cerca “apple”, potrebbe riferirsi al frutto, all’azienda tecnologica o altro. Un motore di ricerca che utilizza la SEO semantica cercherà di comprendere l’intento dell’utente dietro questa ricerca, considerando fattori come la posizione dell’utente, le ricerche precedenti e altri dati contestuali.

In sintesi, la SEO semantica consente ai motori di ricerca di fornire risultati più rilevanti e utili, migliorando l’esperienza dell’utente e aumentando la probabilità che l’utente trovi esattamente ciò che sta cercando.

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