Home Filiera Ecommerce I 10 modi migliori di fare SEO se NON vuoi avere successo

I 10 modi migliori di fare SEO se NON vuoi avere successo

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1. Iniziare a fare SEO solo DOPO la migrazione del sito/ecommerce

La migrazione SEO rappresenta il gruppo di attività da compiere su un sito Web durante la fase di pubblicazione con lo scopo di assicurare il mantenimento del trust ottenuto durante gli anni e del traffico in entrata che arriva dai motori di ricerca.

Migrare un sito Web potrebbe significare: modificare gli URL, unire vari contenuti tra loro e riprogettare il sito Internet.

Per una corretta migrazione, pianificare il lavoro è fondamentale. Bisogna prendersi del tempo per analizzare la situazione, creare quindi check list ed educare le persone che lavoreranno con noi ai rischi che potrebbero esserci.

Un esperto SEO è essenziale in questa fase, già durante la pianificazione.

2. Pensare all’alberatura del sito dopo il go live

Se parliamo di alberatura sito web, intendiamo la strutturazione e l’organizzazione dei contenuti di un sito Web, affinché questi contenuti possano essere facilmente individuati dagli user all’interno del sito e ottenere un posizionamento per specifiche parole chiave sui motori di ricerca.

Proprio ai fini di un miglior posizionamento, è cruciale suddividere in macrocategorie i contenuti così da dare maggiore chiarezza.

Ovviamente la SEO ha un ruolo centrale nell’alberatura, ecco perché ci focalizziamo sulle parole chiave per descrivere con grande cura i nostri prodotti.

È chiaro quindi che bisogna pensare all’alberatura del sito Web prima del “go live”, durante la fase di progettazione del sito Web, per partire subito nel migliore dei modi.

3. Contraddire il SEO con frasi del tipo “abbiamo sempre fatto così” o loro di “NOME_BRAND” fanno così

L’esperto SEO è una figura che abbiamo assunto, o a cui chiediamo una consulenza proprio per rinnovarci, quindi, non freniamoci subito dicendo “abbiamo sempre fatto così”.

Forse il motivo per cui chiediamo aiuto ad un esperto è proprio perché come abbiamo sempre fatto non funziona più!

Inoltre, per creare una campagna SEO di successo è importante analizzare i competitor: studiarli a lungo per individuare i loro punti di forza e i punti di debolezza. Ma dopo quest’analisi, e proprio grazie ad essa, bisogna avviare strategie per diversificarti da loro non copiarli!

4. Chiedere perché non siamo in top 2 con la keyword generica brand “NOME_BRAND” del prodotto di “NOME_BRAND” che vende nel suo e-commerce

La ricerca delle keywords è una delle parti più importanti per avere successo online. Per questo che l’analisi delle parole chiave SEO è fondamentale.

L’obiettivo è appunto quello di incrementare il posizionamento SEO organico, facendo in modo di farsi trovare dal nostro target durante le ricerche online.

Posizionarsi con delle parole chiave generiche (Short Keyword), il più delle volte rende tutto più complicato.

Si possono usare invece, le Keywords Long Tail, che essendo meno competitive risulteranno più semplici da posizionare.

5. Chiedere ogni 24h del perché non si siano recuperate posizioni sempre con la keyword “NOME_BRAND”

Come spiegato nel punto precedente, la nostra keyword generica non funzionerà mai come vogliamo che funzioni.

Ecco perché è inutile rimanere a cercare di recuperare posizioni sempre con la stessa keyword perché tanto non capiterà nulla di tutto ciò.

È fondamentale quindi, ripartire con la ricerca di parole chiave SEO adatte a noi e al servizio che offriamo sul Web.

6. Usare Yoast nel blog e inviare mail legate al semaforo per chiedere spiegazioni di quei meta tag

Ogni sito WordPress necessita di un plugin SEO, parlando di ciò, Yoast SEO è di gran lunga la soluzione più famosa.

Dato che la SEO in WordPress è complicata, Yoast SEO ha creato molte funzionalità avanzate per offrire il controllo della SEO del proprio sito.

“I Meta Tag sono parte dei tag HTML che descrivono il contenuto della pagina ai motori di ricerca e ai visitatori del sito web”.

In parole povere, sono le informazioni – nominate meta dati – che non vengono visualizzate nella parte front end del sito Web, ma che si trovano nella sua struttura e permettono ai motori di ricerca di classificarne il contenuto.

7. Cambiare i meta tag delle categorie e non avvisare il SEO

Come abbiamo detto poco fa, i meta tag non sono visibili sulla pagina, ma permettono di influenzare il comportamento della risorsa.

I meta tag vanno inseriti in una sezione ben precisa del codice HTML, ovvero nei tag <head>. In questa sezione si possono aggiungere le indicazioni necessarie per ottenere il miglior risultato possibile.

Va da sé, che essendo elementi decisivi per il posizionamento, l’esperto SEO deve essere avvisato, di modo che sia tutto allineato.

8. Cambiare il robots.txt e non avvisare il SEO

Stessa cosa qui, se vogliamo che il nostro sito Web sia efficacemente posizionato, l’esperto SEO dev’essere sempre informato, anche per poterne discutere insieme.

Il robots.txt è un file che racchiude direttive che indicano ai motori di ricerca quali porzioni del nostro sito possono scansionare e quali, invece, non devono scansionare.

Ha un ruolo fondamentale nella SEO poiché indica ai crawler come svolgere la scansione nella miglior maniera possibile.

9. Acquistare 1.000.000 di backlink “text” grazie ad un banner con link follow side-wide sul sito partner, e ovviamente avvisare il SEO dopo

Abbiamo ormai capito che avvisare l’esperto SEO dopo aver fatto qualcosa non va mai bene!

Acquistare un così alto numero di backlink senza avvisare il SEO, ovviamente è una cattiva idea.

I backlink sono tra i più importanti fattori di posizionamento SEO, utili se si vuole aumentare il traffico del proprio sito Web da Google.

10. Chiamare il SEO ogni giorno per almeno 2h di call, così avrà più tempo per lavorare al vostro progetto, dopo le 8h giornaliere

Proprio come si stai cercando di ottimizzare la tua SEO, ottimizza anche i tempi e non sovraccaricare te e l’esperto SEO di lavori inutili.

Parlare e confrontarsi è importante, ma perdere tempo è una cosa diversa!

Less is more.

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