Home Articoli Lavoro da remoto? Ecco i pregiudizi da abbattere

Lavoro da remoto? Ecco i pregiudizi da abbattere

Lavoro da remoto
Lavoro da remoto

Lavoro da remoto: c’è a chi piace e chi invece lo considera un’arma a doppio taglio. Altri addirittura una minaccia. Ma la verità dove risiede? Scopriamolo insieme.

Il lavoro da remoto è un termine che si sente utilizzare sempre più spesso. Tale organizzazione del lavoro è caratterizzata dall’assenza di vincoli orari fissi e dall’ubiquità dello spazio operativo. La modalità viene divisa in base agli obiettivi da raggiungere. Un modo che ha di certo aiutato i lavoratori a conciliare i tempi di vita e attività. Nonostante ciò, non sono pochi coloro che ancora ritengono che tale metodo di lavoro sia nocivo per aziende e dipendenti.

Lavoro da remoto? Ecco i pregiudizi da abbattere

Ecco tre pregiudizi sullo smart working che bisogna sfatare.

Il team building da remoto è fallimentare

Lavorare da casa procura isolamento e scarsa compattezza di team. Il lavoro agile è il male in terra perché impedisce ai colleghi di coalizzarsi in una forza comune dando lustro al team building. Ma non è vero neanche questo. La comunicazione può avvenire benissimo via Skype o Meet o Google Hangouts o via Social. I software per la gestione delle comunicazioni distanziate sono talmente tanti che non ha neanche senso stare qui a rimarcarne l’importanza.

Il lavoro da remoto inficia la produttività

Una delle nenie che sentiamo ripeterci più spesso è la mancanza di produttività che il lavoro da remoto comporta. Si pensa che, non essendo presente in ufficio, il lavoratore sia meno produttivo di quello impegnato a operare sotto il controllo diretto del capo. Questa convinzione non ha capo né coda, in quanto è emerso da quasi tutti gli studi dedicati come i lavoratori abbiano lavorato molto di più da remoto rispetto a prima. Che sia proprio il disagio di sopportare la presenza autoritaria del proprio superiore il primo freno a una produttività esemplare?

Il lavoro da remoto distrae

Si pensa ancora che una volta a casa il lavoratore prediliga dedicarsi alla casa piuttosto che ai compiti cui è chiamato. In verità, non è così, ancora una volta. Chi lavora da casa sa che deve organizzare molto bene il giorno, così da evitare distrazioni e concentrarsi unicamente sui task del momento. Basta che lo spazio in cui lavorare sia ampio e isolato. Un ambiente tranquillo, insomma.

Lasciatemi pure la sicurezza di dire che il lavoro da remoto è osteggiato soprattutto da quelle persone rimaste al medioevo che non riescono a capacitarsi che un lavoratore non abbia la minima voglia di sacrificare tempo prezioso per recarsi in un ufficio ubicato a chilometri di distanza rischiando pure di fare straordinari non pagati per assolvere a compiti che avrebbe potuto benissimo svolgere da casa senza spendere un solo euro di benzina o di biglietto o di pranzo con un panino o una piadina o una focaccia oleosa assolutamente nociva per il proprio benessere psicofisico. Per tacere delle ore che vengono buttate facendo i pendolari o in coda in tangenziale o al semaforo rischiando pure incidenti nonché l’innalzamento dei livelli di pm10. Perché deprimersi vivendo tutto questo quando si ha l’occasione di lavorare meglio arrivando quasi ad amare ciò che si fa?

Articolo precedenteKodak: dal settore fotografico a quello farmaceutico
Prossimo articoloDigital marketing per imprese B2B? Ecco alcuni spunti
Ecommerce Guru è il portale italiano dedicato all’e-commerce. Informazioni, approfondimenti, novità, guide e consigli utili per realizzare e gestire il vostro canale di ecommerce.Il Guru ti spiega tutto questo e risponde alle tue domande dal 2010.