Home Articoli Nuova direttiva sul copyright: perché le pagine italiane di Wikipedia sono oscurate?

Nuova direttiva sul copyright: perché le pagine italiane di Wikipedia sono oscurate?

Wikipedia-sciopera-per-il-copyright

Domani il parlamento europeo si esprimerà in merito alla nuova direttiva sul copyright. Wikipedia, per protesta, oscure le pagine del suo portale italiano, per difendere la liberta di rete e chiedere ai deputati dell’europarlamento di votare la sfiducia. Voi cosa ne pensate?

Wikipedia blocca le pagine del portale italiano

Siamo già al secondo giorno di blocco per le pagine italiane di Wikipedia, la più grande ed estesa enciclopedia online a livello mondiale. Continua la protesta della comunità italiana, che ha deciso di far conoscere a tutti gli utenti del web cosa sta per accadere al Parlamento europeo in merito di copyright. Infatti, quando si prova a cercare qualcosa sul sito la pagina appare oscurata, le informazioni ci sono negate e al loro posto si vede un banner con un comunicato.

Il comunicato sul copyright di Wikipedia

“Il 5 luglio 2018 il Parlamento europeo in seduta plenaria deciderà se accelerare l’approvazione della direttiva sul copyright. Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet”.
Così inizia il documento redatto: con una sentenza a cui fanno seguire in medias res l’immagine di quello che potrebbe accadere a Wikipedia (“rischierebbe di chiudere”) e in generale nel momento in cui decidiamo di condividere un contenuto (“se la proposta fosse approvata, [la condivisione] potrebbe essere impossibile”).
La proposta, inoltre, – si legge – ha già incontrato la disapprovazione di oltre 70 studiosi, 169 accademici e 145 organizzazioni umanitarie. Per tutti questi motivi, la comunità italiana di Wikipedia ha deciso di oscurare le pagine dell’enciclopedia. Per cercare di risvegliare le coscienze di tutti e spingerci ad aiutarli a sensibilizzare gli europarlamentari e farli votare contro queste nuove direttive sul copyright.

Wikipedia contro l’articolo 11 della nuova direttiva sul copyright: la link tax

Il Parlamento Europeo, infatti, in questi giorni si riunisce a Strasburgo e domani voterà il testo che la comunità di Wikipedia vorrebbe quantomeno fosse modificato, con particolare riferimento all’articolo 11.
Questo prevede l’instaurazione di una Link Tax, una tassa per i link, o meglio sugli “snippet”, le anteprime degli articoli che i social e gli aggregatori di News creano nel momento in cui pubblicano un articolo, comprensivo di titolo, immagine e sinossi. Quindi più che una tassa sul link, sarebbe una tassa sulla notizia.

L’articolo 11 della direttiva sul copyright: conseguenze sulla condivisione degli articoli

In questo modo, l’Unione Europea vorrebbe aiutare gli Editori. Questa legge costringerebbe, infatti, giganti come Google e Facebook a pagare una sorta di “licenza” per pubblicare i contenuti coperti da copyright di giornali, riviste e pagine, restituendo una dignità – anche in termini economici – al lavoro svolto.
In più, se Google e Facebook guadagnano dei soldi dalla condivisione di una notizia, mi sembra giusto che chi quella notizia l’ha creata riceva lo stesso trattamento.
Tuttavia, questo potrebbe portare dei problemi, invece, a tutte quelle piccole e medie testate giornalistiche, che sarebbero sicuramente sfavorite dagli algoritmi e dai processi.

Wikipedia contro l’articolo 13 della nuova direttiva sul copyright

Nel mirino di Wikipedia anche l’articolo 13, che regolamenta la creazione di un algoritmo che andrebbe a censurare i contenuti prima ancora della loro pubblicazione. Nel momento in cui un prodotto registrato da copyright (un marchio, un’immagine, un personaggio) viene riconosciuto all’interno di un contenuto “non originale” (una parodia, un meme, ecc…), quel contenuto verrebbe bloccato e la sua pubblicazione risulterebbe impossibile da effettuare.
Ricordate la GIF con John Travolta perso che si muove negli spazi più assurdi diventato un tormentone del web? Ecco. Se la legge del parlamento europeo fosse attiva, questo contenuto verrebbe censurato. Ma anche, magari, vignette di protesta, parodie e immagini più audaci… capite bene che tutto questo andrebbe a minare la libertà online con filtri e restrizioni.
Perciò, una regolamentazione è sicuramente necessaria, ma forse alcuni articoli – come dice Wikipedia – andrebbero rivisti. Voi che ne pensate?

Articolo precedenteAI: un rischio o un’opportunità per l’e-commerce?
Prossimo articoloCosa dovete sapere sul marketing data-driven
Dal 2006 ad oggi, in Jusan Network, è stata attiva nell'ideazione, creazione e gestione degli eventi EcommerceDay, EcommerceWeek ed EcommerceTalk, ha co-ideato e oggi coordina il team editoriale di EcommerceGuru, oltre a scrivere di tanto in tanto degli articoli ;), ed è la coordinatrice didattica e dei contenuti di tutti i gli eventi della Nostra Community (EcommerceCommunity) e della nostra Accademia B2B. Si occupa inoltre della selezione degli speaker, pianificazione dei contenuti, organizzazione e pianificazione programma di tutti i nostri eventi gestendo il team, supervisionando la logistica ed occupandosi di partnership e PR.