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Made in China 2025: il piano di sviluppo tecnologico che renderà la Cina una potenza hi-tech

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Si chiama Made in China 2025 e scandisce le fasi del programma, attraverso il quale Pechino intende diventare autosufficiente nel settore dell’alta tecnologia. Ma cosa cambierà per Europa e Usa? Come possono tutelarsi dal cambiamento? Scopriamolo insieme.

Made in China 2025: Pechino vs Usa ed Europa per cambiare il futuro della tecnologia

Pechino scende in campo contro Europa e Stati Uniti con un obiettivo: cambiare la bussola dell’innovazione e diventare autosufficiente nel mondo dell’alta tecnologia. Per questo, avvia il programma “made in China 2025”, un programma di avanzamento digitale e tecnologico che ha lo scopo trasformare la Cina in una mega industria 4.0. Investimenti, super computer, intelligenza artificiale, robotica, automazione industriale, ferrovie, aeroporti, spazio…

La Cina lotta per l’indipendenza tecnologica

Il piano Made in China 2025 prevede che entro la data riportata:

  1. l’82% delle imprese dovrà avere connessioni a banda ultralarga.
  2. La percentuale di spesa per ricerca e sviluppo dovrà arrivare almeno all’1,68%
  3. La Cina vuole diventare indipendente in alcuni settori strategici dell’industria.

Ed è soprattutto per la realizzazione di quest’ultimo punto che la Cina sta concentrando le sue forze. Entro il 2025 tutte le componenti high tech, i veicoli di nuova generazione, i robot industriali, le attrezzature mediche e le forniture per le energie rinnovabili dovranno essere stati realizzati in Cina con prodotti della nazione.

Una guerra tecnologica per il primato nel mondo della tecnologia

A essere messo in discussione, quindi, proprio dalla nazione Cinese è il primato nel mondo della tecnologia, che – se dovesse accadere tutto quello che Pechino 2025 ha nel suo programma – non sarà più occidentale.
Gli Stati Uniti si sono già accorti della possibilità e subito sono corsi ai ripari, armandosi per combattere senza esclusioni di colpi questa nuova “guerra tecnologica”.
Come per la battaglia su Zte. Washington stringe un accordo con il colosso cinese accusato di aver venduto a stati nemici della nazione, come la Corea e l’Iran, informazioni che avrebbe dovuto ritenere riservate. Per questo motivo, Zte adesso dovrà sborsare una cifra importante, oltre i 400mila dollari di multa.

Made in China 2025: una nuova via della seta più hi-tech

Uno dei punti più importanti del made in China 2025 è quello che riguarda la fortificazione della rete di infrastrutture e trasporti che collegano la Cina con l’Europa, l’Asia e l’Africa, per la creazione di una nuova “via della seta”, più hi-tech.

Made in China 2025: Pechino e il veto sugli investimenti

Il progetto per poter essere sviluppato in ogni suo punto avrebbe bisogno del sostegno e del supporto di investitori privati, tassativamente Cinesi. Ma in China l’apertura agli investimenti non è così ampia. In più, rivolgersi ad operatori stranieri sarebbe impensabile: si perderebbe la prerogativa sull’autonomia tecnologica che Pechino vorrebbe ottenere.

Made in China 2025: l’Europa si difende

Per contrastare la possibilità che la Cina possa rompere gli equilibri mondiali sul piano degli investimenti e della presenza nell’industria dell’alta tecnologia, la Commissione Europea intende opporre uno screening degli investimenti in entrata. Pare, infatti, che solo nel 2017 Pechino abbia posto il veto sull’acquisizione di società cinesi da parte di aziende straniere almeno tre volte su quattro, pur continuando invece a investire nelle aziende europee.

La risposta dell’Europa dovrebbe essere: investire!

L’Europa dovrebbe guardare quello che sta accadendo e cercare di reagire, se vuole evitare di perdere un’importantissima fetta di mercato. L’urgenza, quindi, è quella di investire in ricerca e sviluppo. Se non dovessimo essere in grado di costruire una prospettiva valide, da qui a quindici anni rischiamo di soccombere.
 
 

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Manager eclettico, dopo 15 anni di consulenza IT in Italia e all’estero per importanti aziende italiane e multinazionali, fonda la web agency Jusan Network. La storia della Jusan Network inizia nel 2005 con un’ampia visione strategica nel campo del IT e della Digital Transformation. Nel corso degli anni si è sempre più focalizzata nello sviluppo di e-commerce e nella comunicazione digitale diventando un punto di riferimento importante per Istituzioni Nazionali e Internazionali, Enti Governativi e multinazionali. Oggi all’avanguardia anche per quanto riguarda discipline come Graphic Design, Branding, Web Marketing, Social Media Marketing, Content Marketing, sviluppo e strategie SEO, formazione e organizzazione d’eventi. Insieme a EcommerceDay e EcommerceGuru, l’innovativo magazine online dedicato al commercio elettronico, punto di riferimento importante per chi vuole dedicarsi alla vendita online, Samuele Camatari crea l’Accademia dell’eCommerce, una scuola che offre numerosi corsi di formazione sul web marketing e sulla vendita online. Samuele Camatari è Presidente Turinin, docente IED, Enaip e formatore del top management di importanti aziende italiane.